mercoledì, 2 Luglio 2025
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Cosenza, arrestato per rapina e sequestro al parroco: un gesto efferato

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Un’azione criminale di inaudita gravità ha portato all’arresto di un uomo a Cosenza, in esecuzione di un provvedimento cautelare in carcere disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura. L’uomo è accusato di rapina aggravata, sequestro di persona e minacce di morte, perpetrate ai danni di un sacerdote della provincia.L’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile di Cosenza in stretto coordinamento con la Procura, ha preso avvio a seguito della denuncia di un episodio violento che ha lasciato la comunità locale sgomenta. Le indagini hanno permesso di ricostruire un quadro allarmante: l’aggressore, approfittando di una fittizia richiesta di benedizione, ha convinto il parroco a recarsi presso la propria abitazione. Una volta all’interno, l’indagato, con gesto improvviso e violento, ha colpito il sacerdote al volto, proiettandolo a terra. Sfruttando la vulnerabilità della vittima, ha sottratto una somma di denaro, stimata tra i 350 e i 400 euro. La condotta criminale non si è fermata a questo: ha costretto il parroco a salire sulla propria auto, imponendogli di guidare fino a Cosenza, in una zona della città tristemente nota per la presenza di attività illecite legate al traffico di sostanze stupefacenti.Durante il tragitto di ritorno, l’aggressore ha deliberatamente distrutto il telefono cellulare del sacerdote, impedendogli di poter chiedere aiuto o allertare le autorità. Infine, ha abbandonato la vittima in aperta campagna, reiterando minacce di morte qualora quest’ultimo avesse osato denunciare l’accaduto.L’azione criminale, caratterizzata da una pianificazione e da una spietatezza che la rendono particolarmente grave, non solo ha leso l’incolumità fisica e la dignità del parroco, ma ha anche generato un profondo senso di paura e di vulnerabilità all’interno della comunità religiosa e civile. L’arresto dell’indagato rappresenta un atto di giustizia e un segnale forte contro ogni forma di violenza e prevaricazione, nel rispetto dello stato di diritto e della sacralità delle persone. L’inchiesta è ancora in corso e ulteriori accertamenti sono in corso per ricostruire il contesto e le motivazioni che hanno portato a questo efferato gesto.

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