L’amministrazione comunale di Molfetta è al centro di una grave crisi istituzionale a seguito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il sindaco, Tommaso Minervini. L’inchiesta, in corso, verte su presunte pratiche corruttive legate all’aggiudicazione di appalti pubblici, configurando un sistema di scambio di favori e voti.La decisione del giudice per le indagini preliminari (GIP) è stata presa in seguito a un complesso interrogatorio preventivo, condotto nei confronti di otto individui, che ha portato alla luce elementi significativi che hanno reso necessario l’adozione di una misura restrittiva per il primo cittadino. L’ordinanza cautelare, che sottolinea la gravità delle accuse e il pericolo di inquinamento probatorio, non coinvolge solo il sindaco. Anche Lidia De Leonardis, dirigente comunale residente a Bari, è stata sottoposta alla misura degli arresti domiciliari, suggerendo un coinvolgimento strutturale all’interno dell’apparato amministrativo.Le accuse, ancora in fase di accertamento, riguardano un presunto sistema collusivo volto a garantire l’aggiudicazione di contratti pubblici a determinate aziende in cambio di sostegno elettorale. Questo schema, se confermato, minerebbe i principi fondamentali di trasparenza, concorrenza e legalità che devono guidare l’azione amministrativa. L’indagine si concentra su diversi appalti, analizzando la documentazione, le relazioni tra le parti coinvolte e i flussi finanziari per ricostruire le dinamiche illecite.L’arresto del sindaco rappresenta un evento di notevole impatto per la comunità di Molfetta, generando incertezza e sollevando interrogativi sul futuro dell’amministrazione. Si apre ora una fase delicata, che richiederà un’azione tempestiva da parte delle autorità competenti per garantire la continuità dei servizi essenziali e per tutelare gli interessi dei cittadini.Parallelamente, l’inchiesta solleva questioni più ampie riguardanti il controllo sull’utilizzo dei fondi pubblici e la necessità di rafforzare i meccanismi di prevenzione e repressione della corruzione a livello locale. L’episodio mette in luce la vulnerabilità degli enti pubblici a fenomeni di illegalità e la cruciale importanza di una cultura della legalità e della responsabilità condivisa. La vicenda è destinata a rimanere al centro dell’attenzione pubblica e a generare ripercussioni a diversi livelli, dalla politica all’amministrazione locale.
Crisi a Molfetta: Arrestato il Sindaco per Corruzione
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