La crisi abitativa nelle Marche si configura come una sfida complessa, delineata da un significativo divario tra la domanda di alloggi popolari e l’offerta disponibile. Le stime indicano una potenziale attesa di circa 4.000 famiglie in attesa di un alloggio, un dato che contrasta con la capacità di risposta attuale dell’Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica (Erap), che prevede la liberazione e il ripristino di 1.200-1.500 unità abitative e la realizzazione di soli 600 nuove costruzioni. Questa carenza strutturale, evidenziata durante l’incontro di Federcasa, riflette un quadro demografico in rapida evoluzione e una crescente pressione sulle risorse abitative regionali.Un elemento cruciale da considerare è la distribuzione disomogenea delle risorse sul territorio marchigiano. Mentre la fascia litoranea, attrattiva per la sua vocazione turistica e la possibilità di lavoro, soffre di una carenza cronica di alloggi, l’entroterra, segnato dallo spopolamento e dalla crisi economica, registra spesso un eccesso di disponibilità, con abitazioni rimaste vuote e inutilizzate. Questa situazione paradossale è stata accentuata dalle conseguenze del terremoto del 2016, che ha lasciato intere aree abbandonate, aggravando ulteriormente lo squilibrio territoriale. L’introduzione di graduatorie di area vasta, basate su ambiti sociali o provinciali, emerge come una possibile strategia per redistribuire le risorse e mitigare queste disparità, favorendo la mobilità interna e l’utilizzo ottimale del patrimonio immobiliare esistente.Oltre alla carenza quantitativa, l’Erap si confronta con problematiche emergenti legate alla gestione e alla manutenzione del patrimonio abitativo. Le manutenzioni straordinarie, in particolare, rappresentano un onere significativo. Sebbene il Superbonus abbia permesso di realizzare interventi di efficientamento energetico importanti in condomini misti, la sostenibilità di tali iniziative nel lungo periodo rimane incerta senza un intervento strutturale da parte dello Stato o della Regione, che possa colmare il divario finanziario e garantire la continuità degli investimenti.La questione delle morosità, con 1,4 milioni di euro ancora da incassare al 31 dicembre 2023 per quote condominiali non pagate, evidenzia una fragilità economica diffusa tra gli assegnatari e una necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di supporto finanziario per le famiglie in difficoltà.L’innovazione tecnologica assume un ruolo sempre più importante nell’ottimizzazione della gestione dell’Erap, come testimoniato dall’implementazione di un piano triennale di trasformazione digitale (2024-2026) con un investimento di 1,3 milioni di euro. Questo piano mira a modernizzare i processi interni, migliorare la sicurezza informatica, semplificare le comunicazioni e i pagamenti attraverso una app dedicata, e a estendere la connettività internet a tutte le sedi dell’ente, con l’obiettivo di rendere i servizi più accessibili e efficienti per i cittadini. La digitalizzazione rappresenta quindi un’opportunità strategica per affrontare le sfide future e garantire una gestione più trasparente e sostenibile del patrimonio abitativo pubblico.
Crisi abitativa Marche: 4.000 famiglie in attesa, Erap sotto pressione.
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