mercoledì, 2 Luglio 2025
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Crisi Edilizia in Calabria: Spopolamento, Mafia e Incentivi al Rischio

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La Crisi Edilizia in Calabria: Tra Spopolamento, Incentivi Scomparsi e Ombre MafiosiIl settore delle costruzioni, tradizionalmente pilastro dell’economia calabrese, si trova a navigare acque agitate. Il rapporto “Scenari Regionali dell’Edilizia 2025”, elaborato da Ance Calabria, delinea un quadro preoccupante, segnato da un rallentamento strutturale che rischia di compromettere la vitalità di un comparto cruciale per l’occupazione e lo sviluppo regionale. Il problema non è solo di natura economica, ma si intreccia profondamente con dinamiche demografiche e sociali che minano il futuro stesso della Calabria.Il dato più allarmante è lo spopolamento. L’undici percento di popolazione persa negli ultimi venticinque anni rappresenta una perdita inestimabile di capitale umano e una sfida enorme per qualsiasi strategia di sviluppo. Questa perdita, combinata con una carenza cronica di manodopera specializzata, rende ancora più urgente un investimento mirato nella formazione professionale. Ance Calabria sta collaborando con la Regione e l’assessore alle Infrastrutture per implementare percorsi formativi che facilitino l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma la sfida è titanica.Il crollo degli incentivi fiscali legati all’efficientamento energetico, in particolare il Superbonus, ha innescato un effetto domino devastante. Secondo le proiezioni di Prometeia, la contrazione degli investimenti in costruzioni nel 2024 sarà del 5,5% in termini reali rispetto all’anno precedente. I dati Enea-Mase parlano chiaro: da 1,2 miliardi di euro di lavori realizzati nel 2023 si è passati a un misero 533 milioni nel 2024, un tracollo che riflette la brusca fine delle agevolazioni. L’ulteriore rimodulazione delle aliquote fiscali penalizzerà ulteriormente la manutenzione straordinaria residenziale, con un calo degli investimenti stimato al 7,1%.Nonostante ciò, una nota positiva emerge dal settore delle opere pubbliche, sostenuto dalla progressiva attuazione dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, il report sottolinea che questi investimenti non saranno sufficienti a compensare il ridimensionamento della riqualificazione abitativa, un settore fondamentale per la creazione di posti di lavoro e il miglioramento della qualità della vita.La questione della criminalità organizzata getta un’ombra inquietante sul futuro delle infrastrutture calabresi. Giovan Battista Perciaccante, vicepresidente di Ance nazionale, ha denunciato come le infiltrazioni mafiose non siano limitate al controverso Ponte sullo Stretto, ma permeino tutte le grandi opere in corso, dalla Statale 106 ai nuovi ospedali, come nel tragico caso dell’ospedale della Sibaritide. La richiesta è chiara: un sostegno concreto e continuo da parte dello Stato per difendere la legalità e contrastare il fenomeno.Le iniziative regionali per contrastare la fuga dei giovani, illustrate dall’assessora all’Istruzione e ai Lavori pubblici, Maria Stefania Caracciolo, spaziano dalla promozione della fascia 0-6 anni al potenziamento delle competenze di base, passando per voucher per le famiglie e iniziative di valorizzazione del territorio. L’attenzione è rivolta anche al ruolo strategico delle università calabresi, con dati incoraggianti come il 75% dei laureati dell’Unical che trova lavoro entro un anno e il 50% che rimane in regione.Un piano di investimenti complessivo, superiore ai 2 miliardi di euro, è stato delineato per l’edilizia scolastica, la difesa costiera, la riqualificazione urbana e gli ospedali, alimentato da fondi PNRR, FSC e regionali. Si aggiungono ingenti risorse per l’elettrificazione della fascia ionica, gli aeroporti e, ovviamente, il Ponte sullo Stretto.Il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ha posto l’accento sui rischi legati agli appalti pubblici, ricordando come la presenza di ingenti risorse finanziarie attiri l’attenzione della criminalità. La sicurezza, ribadisce, deve prevalere sul profitto, un principio fondamentale per garantire la trasparenza e l’efficacia degli interventi pubblici. Il futuro dell’edilizia calabrese dipende dalla capacità di coniugare sviluppo economico, legalità e tutela del territorio, una sfida complessa che richiede un impegno corale e una visione di lungo termine.

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