Il tessuto economico del Golfo della Spezia e delle Cinque Terre, intrinsecamente legato all’attività nautica, si trova sull’orlo di una crisi strutturale, segnalata con crescente urgenza da Giacomo Aguiari, a capo del gruppo nautica di Confcommercio La Spezia. Questo appello, che si ripropone con maggiore insistenza dopo un precedente sollecito, non è semplicemente una lamentela, ma un campanello d’allarme che risuona in un contesto di crescente afflusso turistico e di una gestione che si rivela inadeguata.La problematica centrale non è una questione di mera logistica, ma una criticità profonda che impatta sull’immagine e sulla sostenibilità del territorio. L’infrastruttura portuale, in termini di aree di imbarco e sbarco autorizzate, appare insufficiente a gestire i flussi di persone, creando disagi palpabili e inaccettabili per i visitatori. L’attesa prolungata sotto il sole, lungi dall’essere un inconveniente minore, erode la percezione di qualità dell’accoglienza, un elemento cruciale per un’economia turistica di successo. Questo deficit infrastrutturale rischia di spingere verso soluzioni improvvisate e non autorizzate, con gravi implicazioni per la sicurezza pubblica e l’ambiente marino.La situazione è ulteriormente aggravata dalla proliferazione di operatori non autorizzati, spesso privi delle competenze professionali e delle licenze necessarie. Questo fenomeno non solo danneggia le imprese regolari, che investono in formazione e sicurezza, ma mina la credibilità dell’intero settore. La professione nautica, infatti, richiede competenze specifiche, conoscenze della sicurezza marittima e una profonda consapevolezza delle responsabilità che essa comporta. La mancanza di controlli rigorosi e di una regolamentazione efficace permette l’ingresso di soggetti non qualificati, compromettendo la qualità del servizio e mettendo a rischio i passeggeri.Le richieste delle imprese del settore, che da tempo rivendicano interventi mirati, vanno oltre la semplice creazione di nuovi punti di attracco. Si chiede una riqualificazione e una messa in sicurezza degli ormeggi esistenti, un potenziamento dei controlli a campione per contrastare l’abusivismo e una revisione complessiva del quadro normativo. È necessario un approccio strategico che consideri la nautica non come un’attività secondaria, ma come un elemento cardine dell’economia locale, un motore di sviluppo e un fattore di identità territoriale.Confcommercio La Spezia, forte del contributo delle sue associate, esprime la necessità di un dialogo costruttivo con le istituzioni, sollecitando un cambio di paradigma che ponga la sostenibilità del settore nautico al centro delle politiche di sviluppo turistico. L’appello non è solo una richiesta di attenzione, ma un invito a riconoscere il valore strategico delle imprese nautiche, che quotidianamente offrono un servizio essenziale per la fruizione del territorio e contribuiscono in modo significativo all’economia locale. Ignorare questa voce significherebbe compromettere il futuro di un settore vitale per l’identità e la prosperità del Golfo della Spezia e delle Cinque Terre.
Crisi nautica nel Golfo: allarme per turismo e futuro.
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