La scena della falegnameria in via della Stazione di Ottavia si presentava come un luogo di orrore e sangue, il giorno in cui la polizia fu chiamata per eseguire un’indagine su un doppio delitto. Il proprietario dell’esercizio commerciale aveva riferito di aver trovato all’interno del proprio negozio due corpi: uno senza vita e l’altro ferito da arma da fuoco. La vittima senza vita era stata colpita da quattro proiettili, due dei quali alla testa e gli altri due alla schiena, secondo le rilevazioni della polizia scientifica.L’arrivo degli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica sul luogo del delitto segnò l’inizio di un’attenta e meticolosa indagine. I periti si occuparono di raccogliere prove ed esaminare il contesto in cui era stato commesso il crimine, cercando di ricostruire i fatti con la massima precisione possibile.Nel frattempo, l’uomo ferito veniva soccorso e trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie. La sua condizione era critica a causa delle gravissime lesioni riportate. Gli investigatori non poterono che rimanere scioccati dalla crudeltà del crimine commesso.La polizia di Stato diede subito inizio alle indagini, seguendo ogni traccia e raccogliendo testi da parte degli eventuali testimoni. L’obiettivo era quello di individuare i responsabili dell’efferato reato, mettendoli con le spalle al muro attraverso l’analisi delle prove raccolte sul luogo del delitto e gli interrogatori dei presenti in zona.La ricerca della verità procedette con una metodica e approfondita indagine forense che coinvolgeva diversi reparti della polizia di Stato. La precisione e la tenacia degli investigatori furono determinanti per risolvere l’enigma e portare alla giustizia coloro i quali avevano sconvolto la tranquillità del quartiere con un’azione così crudele.