La questione sollevata dal decreto presidenziale che anticipa i comizi elettorali di settembre a una data antecedente alla scadenza prevista dalla normativa vigente, con la concomitante celebrazione del referendum, rappresenta un’anomalia giuridica e politica di inaudita portata. Fratelli d’Italia Valle d’Aosta esprime profonda perplessità, sollevando seri dubbi sulla legittimità di una simile iniziativa e interpellando la magistratura affinché ne determini la conformità alla legge.L’atto in sé, collocato nell’immediato periodo estivo, in particolare durante la settimana di Ferragosto, si configura come una deliberazione irragionevole, che ignora le peculiarità del calendario elettorale e le esigenze di correttezza del processo democratico. La scelta di una data così impopolare suggerisce una motivazione non dettata unicamente da ragioni procedurali, ma potenzialmente dettata da considerazioni tattiche che compromettono la trasparenza e l’equità della competizione elettorale.L’incongruenza risiede non solo nella tempistica, ma anche nelle implicazioni concrete per i partecipanti alla contesa. La necessità di raccogliere un consistente numero di firme a sostegno delle candidature, un adempimento oneroso e complesso, si sovrappone a una situazione di incertezza artificialmente generata. La decisione affrettata impone ai partiti e ai candidati di operare in condizioni di profonda instabilità, limitando la loro capacità di programmazione e di mobilitazione dell’elettorato.L’esecutivo regionale si espone a una responsabilità significativa. La decisione, percepita come un deliberato tentativo di manipolazione del processo elettorale, non solo incide sulla credibilità delle istituzioni, ma espone il Presidente della Regione a potenziali azioni legali per i danni diretti e indiretti che potrebbero derivare da tale decisione. Si profila una richiesta di risarcimento danni a tutela degli interessi lesi da un atto amministrativo che appare profondamente viziato.La questione va oltre la semplice discussione sulla data: pone l’interrogativo cruciale sulla tutela del diritto all’effettivo esercizio della sovranità popolare. Un referendum e un’elezione anticipate, condotte in circostanze così precarie, rischiano di svuotare di significato entrambi gli atti democratici, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e compromettendo il futuro della democrazia rappresentativa. L’eventuale esito, in un contesto di tale confusione e incertezza, sarebbe intrinsecamente delegittimato.
Decreto elettorale: Fratelli d’Italia Aosta esprime forti dubbi e interpellala magistratura.
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