La diga del Camastra, cruciale risorsa idrica per la Basilicata, è protagonista di un piano di interventi strutturali volti a incrementarne la capacità di accumulo e a garantire la resilienza del territorio di fronte alle crescenti sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla rarefazione delle precipitazioni.
L’aggiudicazione definitiva dell’appalto, per un investimento di 2,5 milioni di euro, segna una tappa fondamentale in questo percorso di riqualificazione, supervisionato dal Commissario straordinario di Governo, Vera Corbelli.
Il progetto, incentrato sulla manutenzione straordinaria e la rivalutazione sismica dello sfioratore superficiale numero 1, non si limita alla mera riparazione, ma mira a un’ottimizzazione complessiva dell’infrastruttura.
L’obiettivo primario è l’aumento della quota massima di invaso di ulteriori due metri, corrispondenti a circa 3 milioni di metri cubi d’acqua, una risorsa strategica per la regione.
Questo incremento si inserisce in un quadro più ampio di interventi già realizzati, come quello del febbraio scorso, che permise un primo innalzamento di due metri, portando la capacità di accumulo a 11,5 milioni di metri cubi.
Il piano complessivo, se completato, potrebbe raggiungere i 14,5 milioni di metri cubi, una capacità di stoccaggio significativamente superiore rispetto alla situazione pregressa.
La carenza idrica che ha colpito Potenza e numerosi comuni lucani nell’autunno scorso ha evidenziato con drammatica chiarezza la vulnerabilità del territorio e l’urgenza di investimenti mirati.
Il piano di riqualificazione della diga del Camastra rappresenta una risposta concreta a questa emergenza, perseguendo un approccio proattivo volto a garantire la sicurezza idrica della regione.
L’intervento è infatti in linea con le direttive della Direzione Generale per le Dighe e si inserisce in una visione più ampia di gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’assessore alle Infrastrutture, Pasquale Pepe, sottolinea l’importanza di accumulare una risorsa idrica aggiuntiva, pari a un terzo in più rispetto agli anni precedenti, da utilizzare per il consumo potabile.
Questa riserva strategica consentirebbe di mitigare gli effetti di eventuali periodi di siccità, assicurando una fornitura stabile e continua alle comunità locali.
L’aumento della capacità di accumulo non è solo una questione quantitativa, ma anche qualitativa: si tratta di rafforzare la resilienza del sistema idrico regionale, rendendolo meno suscettibile a shock esterni e in grado di affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.
L’operazione testimonia un impegno concreto verso la tutela del bene comune e la salvaguardia del futuro della Basilicata.