La gip Daniela Garlaschelli ha emesso un’ordinanza che autorizza l’estensione delle analisi genetiche per comprendere le dinamiche dell’omicidio di Chiara Poggi. L’avvocato difensore di Alberto Stasi, coinvoltosi in una controversa vicenda giudiziaria, ha chiesto di allargare la raccolta dei DNA a ulteriori soggetti che avrebbero potuto contribuire alla risoluzione del caso.Tra questi, vi sono le gemelle Cappa, persone che hanno frequentato lo stesso ambiente della vittima. La stessa logica viene applicata per Marco Panzarasa, carabiniere coinvolto nella prima inchiesta. Soggetti come soccorritori e carabinieri potrebbero aver contaminato la scena del crimine, sebbene non siano coinvolti direttamente nel procedimento penale.L’estensione della raccolta dei DNA a tali soggetti non comporta automaticamente l’indagine per i soggetti interessati. L’istituto del DNA può essere utilizzato anche quando vi è il sospetto di contaminazione indiretta o diretta di un soggetto.I quesiti posti in questa fase sono sette, tutti rientranti nell’ambito della genetica. Questa decisione riflette la complessità del caso e la necessità di una raccolta approfondita dei dati per poter giungere a una conclusione definitiva.La raccolta di questi DNA avverrà tramite il maxi incidente probatorio su tutte le analisi genetiche rilevanti alle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi.