Ebrima Nyass, un ragazzo di vent’anni proveniente dalla Gambia, ha finalmente raggiunto la libertà dopo essere stato ricoverato per oltre due mesi nel Centro per il Rimpatrio (Cpr) di Bari. La notizia è stata confermata da Elisabetta Piccolotti, deputata dell’Azione Giovane e delle Donne (Avs), che ha visitato la struttura e si è trovata a conoscenza della sua storia.Secondo quanto raccontato dalla stessa Piccolotti sui social media, Nyass era arrivato in Italia all’età di 15 anni e si era guadagnato da vivere come modello di moda. La sua carriera sembrava pronta a decollare, ma un intricato labirinto di problemi burocratici e la mancanza di timbri necessari per il rinnovo del permesso di soggiorno lo avevano portato in Cpr.La storia di Nyass non è isolata; ogni giorno ci sono persone che affrontano sfide simili. I centri per il rimpatrio, progettati per aiutare i migranti a riprendere contatto con le loro nazioni d’origine, spesso diventano invece luoghi di sofferenza e isolamento.”Ogni storia merita di essere ascoltata”, sottolinea Piccolotti. “Ebrima è un esempio di come il sistema per la gestione dell’immigrazione possa fallire, lasciando le persone senza speranza e relegandole in centri che sembrano più prigioni che luoghi di aiuto”.