Le elezioni legislative portoghesi hanno destato notevole attenzione con gli exit poll dell’Università Cattolica di Lisbona che suggeriscono un quadro politico piuttosto variegato. L’Alleanza democratica, una coalizione di centrodestra al potere, sembra mantenere la sua posizione dominante, ottenendo una fascia di voti compresa tra il 29% e il 34%. Questo risultato potrebbe essere determinato da diverse cause, tra cui l’impatto delle recenti politiche sociali ed economiche adottate dal governo.Al secondo posto si trova il Partito socialista, con un ampio margine di variabilità nei suoi voti previsti. I sondaggi suggeriscono che il partito possa ottenere una quota compresa tra il 21% e il 34%. Questo risultato potrebbe essere influenzato dalle critiche mosse al governo sull’inadeguatezza delle sue politiche economiche, nonché sulla percezione pubblica della sua capacità di risolvere i problemi sociali.Altre forze politiche in lizza includono Chega (con una fascia di voti compresa tra il 20% e il 24%), Iniziativa liberale (4%-7%), Livre (3%-6%) e Partito comunista (2%-4%). A livello più basso si colloca il Blocco di sinistra con un range di 1-3%.Gli exit poll non prendono in considerazione i voti dei portoghesi all’estero, circa 1.500.000 cittadini che hanno espresso riserve nei confronti del procedimento di voto per corrispondenza, segno di una certa insoddisfazione per il servizio offerto dalle autorità.Per quanto riguarda l’astensionismo, i dati rivelano un range compreso tra il 36% e il 42%. Questo livello di astensione potrebbe rappresentare un segnale di non-soddisfazione nei confronti del sistema politico attuale, e potrebbe influenzare la formazione della nuova legislatura. L’anno scorso il dato definitivo sugli astenuti si era attestato al 40,1%.