Una delicata emergenza idrica incombe sull’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano, mettendo a dura prova la resilienza della struttura e sollevando interrogativi sulla vulnerabilità delle infrastrutture sanitarie. La guasto, tuttora non risolto, di una pompa sommersa cruciale, responsabile del rifornimento delle riserve idriche vitali per l’ospedale, ha innescato un protocollo di emergenza, un segnale tangibile della potenziale gravità della situazione.La direzione sanitaria, con lungimiranza e responsabilità, ha attivato immediatamente il piano di emergenza predisposto per affrontare scenari di carenza idrica, prevedendo il rischio, seppur remoto, di un progressivo svuotamento delle vasche di accumulo. Un evento di tale portata avrebbe implicato conseguenze rilevanti, non solo per l’erogazione di servizi sanitari essenziali, ma anche per il benessere e la sicurezza del personale medico, infermieristico e dei pazienti.La complessità della situazione ha reso necessario un intervento urgente da parte del dipartimento regionale della Protezione Civile, un segnale che testimonia la necessità di coordinare risorse e competenze a livello sovra-regionale per gestire eventi critici.Per mitigare l’impatto immediato della crisi, una squadra specializzata del Nucleo Operativo di Emergenza (NOE) di Castelvetrano è stata mobilitata in più riprese. L’impiego di due unità operative supportate da un’autobotte dimostra l’intensità degli sforzi compiuti per garantire un flusso continuo di acqua, seppur temporaneo, nelle cisterne di riserva. Questo intervento, pur alleviando temporaneamente la pressione sulla struttura, non risolve la causa principale del problema, ovvero il guasto della pompa sommersa.Il piano di emergenza rimarrà in stato di allerta anche durante la giornata festiva, sottolineando la natura prolungata e la priorità assoluta della situazione. Questo episodio solleva interrogativi cruciali sulla manutenzione preventiva delle infrastrutture vitali, sulla necessità di implementare sistemi di backup ridondanti e sulla preparazione complessiva delle strutture sanitarie di fronte a eventi imprevisti e potenzialmente destabilizzanti. La vicenda dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” diventa un monito per il futuro, evidenziando la fragilità delle risorse e la necessità di investimenti strategici per garantire la continuità operativa e la sicurezza delle strutture sanitarie, pilastri fondamentali del sistema di welfare.