Un’indagine complessa, condotta dai finanzieri del comando provinciale di Palermo, ha portato alla luce un sistema di evasione fiscale significativo nel settore dei voli aerotaxi operanti dall’aeroporto Falcone-Borsellino. L’accusa si concentra sull’imposta erariale applicabile a queste attività, un tributo calcolato in modo variabile in funzione della distanza percorsa per singolo passeggero: una scala progressiva che prevede 10 euro per tratte fino a 100 chilometri, 100 euro fino a 1.500 chilometri e 200 euro per percorsi superiori.L’inchiesta, che ha richiesto un’analisi minuziosa di oltre 10.000 movimenti aerei, coinvolge 184 vettori aerotaxi, 3.409 voli e circa 12.000 passeggeri. I controlli, estesi all’arco temporale 2020-2024, hanno rivelato un quadro preoccupante: una diffusa pratica di elusione fiscale, che coinvolge sia aziende nazionali che internazionali. Tra i vettori esaminati, la percentuale di irregolarità rilevata si attesta all’83,7%, una cifra che evidenzia la pervasività del fenomeno.L’elenco dei vettori coinvolti include realtà con sede in paesi diversi, ampliando la portata dell’indagine ben oltre i confini nazionali. Si tratta di aziende con sedi negli Stati Uniti, Brasile, Cina, Corea del Sud e Sud Africa, suggerendo una possibile strutturazione transnazionale dell’evasione. Il debito complessivo accertato nei confronti dello Stato ammonta a 873.000 euro, a cui si aggiungono sanzioni pecuniarie per un totale di 1.200.000 euro, per un ammontare complessivo di 2.073.000 euro.L’indagine non solo ha quantificato l’evasione, ma ha anche permesso di identificare alcune modalità operative. L’analisi incrociata dei dati dichiarativi e della documentazione presentata ha messo in luce discrepanze significative, suggerendo pratiche di sottostima dei chilometri percorsi o di contabilizzazione irregolare dei passeggeri. Un aspetto positivo emerge dal fatto che 30 vettori hanno dimostrato correttezza nei pagamenti, mentre altri 14 operatori, dopo il controllo, hanno regolarizzato la propria posizione, beneficiando delle agevolazioni previste dalla normativa in termini di riduzione delle sanzioni. Questa disponibilità al risarcimento evidenzia la possibilità di una collaborazione futura per il recupero delle risorse evase e per l’adozione di comportamenti più conformi alla legalità. L’inchiesta in corso solleva interrogativi sulla supervisione e la regolamentazione del settore aerotaxi, evidenziando la necessità di rafforzare i controlli e di introdurre misure più incisive per contrastare l’evasione fiscale e garantire una concorrenza leale.
Evasione fiscale Aerotaxi: scoperto un sistema da 2 milioni di euro
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