domenica, 25 Maggio 2025
BariFabiana Luzzi: A 12 Anni dalla Tragica Morte, Un Grido di Giustizia

Fabiana Luzzi: A 12 Anni dalla Tragica Morte, Un Grido di Giustizia

Pubblicato il

- Pubblicità -

Dodici anni sono passati da quando Corigliano-Rossano fu scossa da un atto di violenza inaudita: l’omicidio di Fabiana Luzzi, una giovane di soli sedici anni strappata alla vita in una barbarie che ha lasciato un segno indelebile nella comunità. La memoria di Fabiana, ballerina appassionata e vittima di una violenza inaccettabile, si rinnova ogni anno in un momento di riflessione e di denuncia.Questa mattina, una delegazione composta da cittadini, rappresentanti delle istituzioni locali, e operatori del centro antiviolenza Fabiana Luzzi e Mondiversi, si è riunita nel parco comunale che porta il suo nome. Un luogo simbolo, adorno di fiori bianchi, che testimonia il dolore e la speranza di una comunità intera. Sulla panchina rossa, un’opera simbolica dedicata alla memoria di Fabiana, sono stati deposti bigliettini a forma di cuore, scritti con affetto e rimpianto, accompagnati da un paio di scarpette da danza, evocando la sua passione e il talento perduto.Accanto alla comunità, i genitori Mario e Rosa Luzzi, accompagnati dalle sorelle di Fabiana, hanno partecipato con il cuore spezzato. Il dolore, tangibile e profondo, si è poi concentrato nel luogo del ritrovamento del corpo, in contrada Chiubbica, dove sono state deposte rose bianche, un gesto commovente che cerca di lenire un dolore mai sopito.Nel corso della cerimonia, Mario Luzzi, padre di Fabiana, ha espresso con forza un grido di dolore e una denuncia accorata verso un sistema giudiziario percepito come inadeguato. “Lo Stato parla tanto, ma le azioni concrete a sostegno delle donne vittime di violenza sono assenti,” ha dichiarato con amarezza, sottolineando come le condanne esemplari siano sostituite da sconti di pena e benefici carcerari. “Cosa si celebra? Quale premio si offre?”La sua riflessione si è poi estesa alla condizione delle donne vittime di violenza, costrette ad abbandonare le proprie case e a sradicare i propri figli, mentre l’aggressore rimane impunemente nel proprio ambiente. “Non sarebbe più giusto mandare via lui?”, ha interrogato retoricamente, denunciando un ribaltamento di prospettiva che vede le vittime perseguitate e i carnefici protetti. La necessità di cambiare casa, abitudini e talvolta identità, con il rischio costante di essere rintracciate, rappresenta una nuova forma di persecuzione che aggrava il trauma subito.Conclusione amara e profonda è stata l’auspicio di un confronto diretto tra lo Stato e le famiglie che hanno subito perdite irreparabili. “È fondamentale ascoltare cosa provano ogni giorno coloro a cui è stato amputato un organo vitale: un figlio fa parte di te, e perderlo significa subire un’amputazione profonda.” Mario Luzzi ha infine lanciato un appello accorante: “I condannati a vita siamo noi, le vittime, non i carnefici.” La sua testimonianza è un monito a non dimenticare, a combattere la violenza e a garantire giustizia e protezione per tutte le donne. La memoria di Fabiana Luzzi deve continuare a illuminare il cammino verso una società più giusta e sicura.

Ultimi articoli

Consoli Onorari: Ponti tra Culture e Sviluppo nel Mondo.

24 maggio 2025 - 20:24 Il ruolo dei consoli onorari si rivela un pilastro sempre...

Roma ritrova la sua bellezza: il primo Retake Day

24 maggio 2025 - 16:50 Roma si Fa Bella: Il Primo Retake Day, un Incontro...

Permessi premio ai boss: governo Meloni indaga e riforma il sistema penitenziario

24 maggio 2025 - 14:58 La recente polemica sollevata dalla senatrice Colosimo, incentrata sull'erogazione di...

Anm contro Governo: Scontro Aperto sulla Riforma Giustizia

24 maggio 2025 - 12:31 La recente escalation del confronto tra l'Associazione Nazionale Magistrati (Anm)...
- Pubblicità -