La bottega storica di Spoleto si è trasformata in un palcoscenico intimo, accogliendo un pubblico numeroso e attento per l’inaugurazione de “Il cielo in una stanza”, mostra monografica dedicata all’opera di Federica Tondini. Un progetto espositivo curato da Francesca Duranti, con la preziosa collaborazione di Rita Rocconi, che si inserisce nel fertile contesto culturale del Festival dei Due Mondi, generando un dialogo inaspettato tra l’arte silenziosa della pittura e l’effervescenza del panorama artistico contemporaneo.L’opera che dà il titolo alla mostra, fulcro generativo dell’intero percorso, non è semplicemente un dipinto, ma un’esortazione all’abbandono, una promessa di trascendenza. Come un varco dimensionale, essa apre una finestra sull’immensità, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla natura del confine tra il finito e l’infinito, tra l’esperienza individuale e l’universalità dell’esistenza.Attraverso il filtro dell’alter ego artistico CK23, Federica Tondini disvela un universo pittorico intriso di suggestioni poetiche. Le sue tele non rappresentano il cielo nel senso letterale del termine, bensì lo evocano, lo sondano, lo reinventano attraverso un linguaggio materico e gestuale. La pittura si fa veicolo di emozioni primordiali: una danza di colori che esprimono tensione, ascolto, una profonda riflessione sul rapporto tra l’uomo e il cosmo. Ogni pennellata è un atto di creazione, un tentativo di catturare l’intangibile, di dare forma all’ineffabile.L’inaugurazione si è snodata come un percorso iniziatico, un viaggio interiore guidato dal silenzio e dalla contemplazione. Le parole dell’artista, raramente udite, hanno rivelato l’intento di creare non solo uno spazio fisico accogliente, ma anche un’apertura interiore, un invito a un’esperienza estetica autentica e partecipata. Si è trattato di un gesto di coraggio, di una resa al potere trasformativo dell’arte, capace di rompere le barriere del quotidiano e di risvegliare la sensibilità sopita. La mostra si configura così come un’oasi di riflessione, un luogo dove il tempo sembra sospendersi e dove lo spettatore è chiamato a confrontarsi con le proprie domande fondamentali, guidato dalla voce silenziosa e potente del colore. Un’occasione per riscoprire la capacità dell’arte di connetterci con il nostro profondo e con l’immensità del cielo, anche quando ci troviamo confinati in una stanza.
Federica Tondini: Il Cielo in una Stanza, un Viaggio nell’Arte
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