La comunità di Ascoli Piceno e Venarotta è in stato di allerta per la presenza, presumibilmente allo stato brado, di un felino di dimensioni considerevoli, oggetto di crescenti segnalazioni nelle ultime settimane. L’evento, potenzialmente rilevante per l’ecosistema locale e la sicurezza pubblica, ha mobilitato una risposta coordinata a livello istituzionale e professionale, evidenziando la necessità di una gestione attenta e basata su evidenze scientifiche.L’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Ascoli Piceno, in collaborazione con la Prefettura, ha implementato un protocollo di ricerca che integra metodologie avanzate di rilevamento. L’utilizzo di fototrappole e droni equipaggiati con termocamere ha permesso di identificare una traccia termica la scorsa notte, un indizio preliminare che suggerisce la possibile presenza dell’animale. Queste tecnologie, sempre più cruciali nel monitoraggio della fauna selvatica, offrono una capacità di rilevamento discreta e mirata, minimizzando l’impatto sull’ambiente e sull’animale stesso.La Prefettura ha istituito un tavolo di coordinamento che coinvolge figure chiave: Carabinieri Forestali, Questura, sindaco di Venarotta, Polizia Municipale di Ascoli e il Servizio Veterinario di Sanità Animale dell’AST. Questo approccio multidisciplinare riflette la complessità della situazione, richiedendo competenze specialistiche in ambito forestale, di sicurezza pubblica, veterinaria e gestionale. La collaborazione tra enti diversi è fondamentale per garantire una risposta efficace e coordinata.Secondo il direttore dell’Unità operativa complessa sanità animale dell’AST, Giorgio Filipponi, gli avvistamenti si sono concentrati nelle frazioni di Galligiano e Mozzano, mentre i vocalizzi dell’animale sono stati uditi anche a Casamurana. Questa distribuzione geografica suggerisce un territorio di movimento relativamente ampio, potenzialmente sfruttando risorse alimentari disperse.Il Servizio Veterinario dell’AST ha attivato una rete di supporto nazionale, coinvolgendo esperti di Ispra Ambiente, l’istituzione di riferimento per la gestione della biodiversità in Italia. Le indagini sul campo, condotte in sinergia con Carabinieri Forestali, Polizia Provinciale e volontari dell’associazione Urca Marche, hanno permesso di raccogliere elementi significativi: impronte compatibili con le segnalazioni, materiale fotografico e videografico, e campioni di escrementi destinati ad analisi di laboratorio. Queste analisi mirano a determinare la specie, lo stato di salute e l’eventuale presenza di patogeni, informazioni cruciali per valutare i rischi per la fauna locale e la salute pubblica.L’impiego di fototrappole e droni la scorsa notte ha ulteriormente intensificato le ricerche, individuando due tracce termiche, una delle quali, rilevata intorno alle 23:15, presenta caratteristiche compatibili con le descrizioni ricevute.Filipponi sottolinea come le segnalazioni si concentrino nei periodi crepuscolari o nelle prime ore del mattino, suggerendo un comportamento notturno o crepuscolare. In considerazione di ciò, la comunità locale è stata invitata a prestare particolare attenzione, evitando soggiorni prolungati in aree isolate durante queste ore e segnalando tempestivamente eventuali predazioni agli allevatori locali tramite il numero unico di emergenza 112. La prudenza e la collaborazione dei cittadini sono elementi essenziali per gestire la situazione in modo sicuro e responsabile, garantendo al contempo la tutela della biodiversità e la salvaguardia del territorio. L’evento solleva interrogativi sull’adattamento della fauna selvatica ai cambiamenti ambientali e la coesistenza con le attività umane, richiedendo un approccio olistico e sostenibile.
Felino ad Ascoli: Allerta e indagini tra Venarotta e Galligiano
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