La cronica inaffidabilità del servizio ferroviario che intercetta il territorio umbro si rivela una ferita aperta, un sintomo acuto di un sistema infrastrutturale e gestionale affetto da profonde criticità. La denuncia, sollevata con rinnovato vigore dalla vicepresidente della Camera, Anna Ascani, non si limita a segnalare episodi isolati di disservizio, ma delinea un quadro di persistente inefficienza che penalizza quotidianamente migliaia di cittadini. L’interruzione improvvisa dell’Intercity 598 martedì sera, senza alcuna forma di comunicazione ai passeggeri, è solo l’ultimo tassello di una spirale di ritardi, cancellazioni e disorganizzazione che incide pesantemente sulla vita lavorativa, sociale e personale dei pendolari.La problematica trascende la mera questione di puntualità dei treni, configurandosi come una questione di equità territoriale e di diritto alla mobilità. La potenziale conferma di un regime di traffico misto – con treni regionali, regionali veloci e Intercity che condividono lo stesso tracciato, anche a seguito della conclusione dei cantieri in corso – rischia di esacerbare ulteriormente la situazione. Questo approccio, lungi dal favorire un’ottimizzazione delle risorse, perpetua un modello inefficiente, incapace di rispondere alle reali esigenze di un territorio dinamico e in continua evoluzione.L’assessore umbro De Rebotti, in un’iniziativa di collaborazione trasversale con le regioni del centro Italia direttamente coinvolte, sta tentando di sensibilizzare l’esecutivo sulla gravità del problema, sollecitando un cambio di passo. Questa azione si aggiunge all’impegno costante dei parlamentari, che attraverso interrogazioni e interpellanze cercano di ottenere risposte concrete, e alle mobilitazioni spontanee di amministratori locali e cittadini.La richiesta rivolta al ministro Salvini è un appello urgente a spezzare il silenzio e ad assumere un ruolo attivo nella risoluzione del conflitto. Non si tratta di un semplice intervento di “pronto soccorso”, ma di un’azione strategica volta a sollecitare Trenitalia a ripensare l’intera gestione della rete ferroviaria, garantendo un servizio di mobilità efficiente, affidabile e accessibile a tutti i cittadini umbri, riconoscendo il diritto inalienabile alla mobilità come pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio. È imperativo che si intraprendano azioni concrete per modernizzare l’infrastruttura, ottimizzare i processi operativi e garantire una comunicazione trasparente e tempestiva, ponendo fine a questa inaccettabile odissea quotidiana che affligge la comunità umbra.
Ferrovia umbra: crisi, disagi e appello al ministro Salvini.
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