L’eco delle riflessioni di Fiorello, filtrate attraverso una diretta Instagram in sincrono con Fabrizio Biggio e il fermento creativo di “Radio2 Radio Show La Pennicanza”, risuona come un’anticipazione di possibili metamorfosi nel panorama televisivo italiano. L’idea, nata in un contesto di transizione, evoca un futuro in cui la televisione, lungi dall’essere un format statico, si reinventa continuamente.Fiorello, con un pizzico di nostalgia e un’innegabile urgenza, ripercorre il suo percorso, richiamando il successo di “Buona domenica” con Maurizio Costanzo. La domenica, per lui, incarna il potenziale per un’esperienza televisiva intensa, un momento di celebrazione che beneficia di un’ampia finestra temporale per la preparazione e di una cornice ideale per uno spettacolo di ampio respiro. L’affermazione, “la domenica si possono fare belle cose”, trascende la semplice constatazione, configurandosi come un manifesto programmatico per un ritorno televisivo.L’esigenza di innovare si fa ancora più pressante con l’età che avanza, un fattore che spinge a non procrastinare l’ideazione di nuovi progetti. L’immagine evocata è quella di un varietà domenicale pomeridiano, un tripudio di più cheL’altern