L’indagine in corso a Firenze ha gettato una luce inquietante su dinamiche di pressione e ricatto, con il coinvolgimento di Maria Concetta Riina, figlia maggiore del defunto boss mafioso Totò Riina, e del marito, Antonino Ciavarello. Le accuse formulate nei loro confronti delineano un quadro di estorsioni reiterate, rivolte a imprenditori toscani, in particolare nelle province di Siena e Pisa.Secondo le ricostruzioni emerse, un imprenditore senese sarebbe stato sottoposto a un’esigenza di pagamento – una cesta di generi alimentari del valore di 150 euro e una somma di 1000 – come forma di acquiescenza a un potere percepito come ineluttabile. Un altro imprenditore, operante nella provincia pisana, avrebbe resistito a un tentativo di estorsione, fortunatamente senza successo. Elemento particolarmente emblematico e rivelatore del modus operandi adottato, è rappresentato da messaggi intercettati indirizzati alle vittime. In questi comunicati, Maria Concetta Riina avrebbe espresso una frase carica di significato e di inquietante continuità: “Noi siamo sempre gli stessi di un tempo, le persone non cambiano”. Questa affermazione, che sembra suggerire una permanenza di valori e di comportamenti legati al passato criminale del padre, solleva interrogativi profondi sulla capacità di rottura con il passato e sulla trasmissione di modelli comportamentali all’interno di una famiglia complessa e segnata dalla storia.L’inchiesta non si limita a delineare un episodio isolato, ma suggerisce la possibilità di un sistema di pressione radicato, volto a sfruttare la fama e l’eredità del cognome Riina per ottenere vantaggi economici. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di indagini sulla criminalità organizzata, che continuano a rivelare come le dinamiche di potere e le strategie di controllo del territorio possano evolversi nel tempo, adattandosi ai mutamenti sociali e alle opportunità economiche. La frase incriminata, oltre a costituire una prova indiziaria a carico degli indagati, rappresenta un monito sulla necessità di vigilanza e di contrasto alle manifestazioni di illegalità, per preservare la legalità e la sicurezza dei cittadini.
Firenze, estorsioni e ricatti: indagine su Maria Concetta Riina
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