Fiumicino, 28 giugno – Un terremoto politico scuote l’amministrazione comunale di Fiumicino con le irrevocabili dimissioni dell’assessore Federica Poggio, figura di spicco nel governo locale e responsabile di un vasto portafoglio di deleghe che comprendeva Turismo, Sport, Cultura, Giubileo, Lavoro e Formazione Professionale. La decisione, assunta in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati per presunta turbativa d’asta, induzione indebita e tentato peculato relativi agli affidamenti diretti di appalti per luminarie ed eventi culturali, segna una svolta significativa nella gestione pubblica locale.L’assessore Poggio, nella sua dichiarazione, ha esplicitamente ribadito la sua volontà di tutelare la serenità familiare e di garantire la continuità amministrativa, elementi che hanno prevalso sulla naturale resistenza che accompagna l’abbandono di un incarico di tale rilevanza. La scelta, definita “sofferta”, è stata presentata come una decisione autonoma e ponderata, motivata dalla necessità di allontanare qualsiasi ombra di strumentalizzazione e di preservare l’immagine dell’ente comunale.La vicenda solleva interrogativi profondi sulle procedure di appalto e sulla trasparenza dell’azione amministrativa, evidenziando la fragilità dei meccanismi di controllo e la vulnerabilità degli operatori pubblici di fronte a possibili derive corruttive. L’iscrizione nel registro degli indagati, pur non implicando alcuna presunzione di colpevolezza, innesca un processo di scrutinio che coinvolge non solo la figura dell’assessore, ma anche i funzionari e gli uffici coinvolti negli appalti contestati.Poggio ha sottolineato con fermezza la sua innocenza, esprimendo fiducia nella magistratura e nella sua capacità di accertare la verità. Ha affermato di voler dimostrare, attraverso i canali legali competenti, la correttezza del suo operato e l’assenza di qualsiasi intento fraudolento o di arricchimento indebito. La sua carriera politica, definita come un percorso dedicato al servizio della collettività, si conclude in un contesto di incertezza, lasciando in eredità una lezione amara sulla complessità della gestione pubblica e la necessità di un’etica rigorosa e di controlli incisivi. La vicenda, al di là delle implicazioni legali, rappresenta una sfida per l’amministrazione comunale, chiamata a riconquistare la fiducia dei cittadini e a garantire una gestione trasparente e responsabile delle risorse pubbliche, riaffermando i valori di legalità e integrità che devono fondare l’azione di ogni istituzione democratica. La decisione di Poggio, pur dolorosa, potrebbe rappresentare un punto di svolta per un Comune chiamato a confrontarsi con le proprie responsabilità e a intraprendere un percorso di rinnovamento morale e amministrativo.
Fiumicino: terremoto politico, dimissioni dell’assessore Poggio
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