Il Tribunale di Milano ha emesso un’ordinanza innovativa e potenzialmente rivoluzionaria, rivolta a Foodinho srl, la società che gestisce le operazioni di delivery per Glovo in Italia. L’ordinanza impone l’avvio di un immediato dialogo strutturato e una consultazione preventiva obbligatoria con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale di Palermo e Trapani. L’oggetto di tale confronto è la valutazione e mitigazione dei rischi per la salute e l’incolumità dei rider, con particolare riferimento alle criticità poste dalle ondate di calore sempre più frequenti e intense.Questo provvedimento si distingue per essere la prima iniziativa di questo genere ad essere adottata a livello nazionale. Il giudice, nel suo ragionamento, evidenzia una responsabilità sociale di Glovo che trascende la mera conformità alle normative esistenti. Non si tratta semplicemente di adeguarsi a standard minimi, ma di implementare misure proattive e personalizzate per tutelare una forza lavoro esposta a condizioni ambientali estreme.La decisione del Tribunale sottolinea l’obbligo per Foodinho di rivedere approfonditamente il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), non limitandosi a considerazioni generiche. Il DVR dovrà, infatti, integrare una valutazione estremamente granulare, che tenga conto di variabili individuali cruciali. Queste includono, a titolo esemplificativo, l’età, il genere (con attenzione alle specificità legate alla fisiologia maschile e femminile), lo stato di maternità o gravidanza (fattori che amplificano la vulnerabilità alle temperature elevate), l’area di provenienza geografica (che può correlare a diverse condizioni climatiche preesistenti e a una diversa tolleranza al calore) e, crucialmente, la tipologia contrattuale (che influenza spesso l’accesso a risorse e strumenti di protezione).L’ordinanza apre un precedente importante nel panorama della tutela dei lavoratori nel settore delle consegne a domicilio, un comparto caratterizzato da una crescente precarietà e da una forte esposizione a rischi ambientali. La decisione del Tribunale di Milano non si limita a una tutela reattiva, ma spinge verso un approccio proattivo e personalizzato, riconoscendo la necessità di adattare le misure di sicurezza alle specificità individuali dei rider. Questa ordinanza rappresenta un passo significativo verso la responsabilizzazione delle piattaforme digitali e verso la promozione di condizioni di lavoro più sicure e dignitose. Il confronto con i rappresentanti dei lavoratori, reso obbligatorio, è visto come uno strumento chiave per garantire che le misure di mitigazione dei rischi siano efficaci e rispondano alle reali esigenze di chi opera sul campo. La decisione potrebbe inoltre innescare un’evoluzione legislativa e giurisprudenziale volta a rafforzare la protezione dei lavoratori in contesti lavorativi sempre più esposti a rischi ambientali e a modelli contrattuali flessibili.
Foodinho e Glovo: Tribunale obbliga alla sicurezza dei rider
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