La scomparsa di Francesco Pazienza, all’età di 79 anni presso l’ospedale di Sarzana, segna la fine di una figura complessa e controversa, intrisa di ombre e intrighi che hanno attraversato la storia recente italiana. Ex agente del Servizio informazioni e sicurezza militare (Sismi), Pazienza incarnava un crocevia di poteri, un anello di congiunzione tra il mondo dell’intelligence, il sottobosco politico e la finanza opaca. La sua esistenza, costellata da collaborazioni, testimonianze e occasionali coinvolgimenti in inchieste giudiziarie, dipinge un affresco inquietante delle dinamiche occulte che hanno spesso condizionato il destino del paese.La sua figura emerge come un elemento, per quanto marginale ma significativo, in vicende cruciali e dolorose del nostro passato. Il suo nome è stato associato, in vari gradi e con diverse sfumature, alla Loggia P2, una società segreta che ha rivelato una rete di affiliazioni e compromessi tra esponenti delle istituzioni, dell’esercito e della massoneria deviata. La sua presunta partecipazione al cosiddetto “super Sismi”, una struttura parallela e non ufficialmente riconosciuta, solleva interrogativi sulle modalità di gestione dell’intelligence e sulla possibile esistenza di operazioni al di fuori dei controlli parlamentari.Il suo coinvolgimento, anche indiretto, in indagini legate alla strage di Bologna, una delle ferite più aperte della memoria collettiva italiana, ha alimentato speculazioni e richieste di chiarimenti. Similmente, la sua testimonianza, a volte contraddittoria, nel caso del Banco Ambrosiano, il crollo della banca fondata da Roberto Calvi, ha contribuito a ricostruire un quadro finanziario intricato e opaco, caratterizzato da paradisi fiscali e operazioni elusive.La sua figura si intreccia anche con il mistero che ancora avvolge la scomparsa di Emanuela Orlandi, una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e che ha visto emergere ipotesi e piste investigative complesse. Il suo rapporto, seppur marginale, con Ali Ağca, il gregario di Brejnev e attentatore di Giovanni Paolo II, aggiunge un ulteriore tassello a un mosaico di relazioni internazionali e di oscuri legami transnazionali.Infine, il suo nome è stato evocato nel contesto del rapimento e omicidio dell’assessore democristiano Ciro Cirillo, un caso che ha segnato la storia politica della regione Campania e che ha rivelato dinamiche di potere e di criminalità organizzata.Negli ultimi anni, Francesco Pazienza si era ritirato in una villa sul Golfo dei Poeti a Lerici, cercando apparentemente una vita più tranquilla. La sua scomparsa, tuttavia, non cancella le ombre che hanno costellato la sua esistenza e che continuano a interrogare la coscienza del paese. Il suo passaggio nella storia italiana rimane un monito a non dimenticare il passato e a perseguire la verità, anche quando essa si cela dietro muri di silenzio e di segretezza. La sua eredità, complessa e controversa, invita a una riflessione profonda sulle responsabilità individuali e collettive che hanno plasmato il nostro presente.
Francesco Pazienza è morto: un’ombra sulla storia italiana.
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