Un’ondata di insicurezza e preoccupazione si abbatte sul territorio crotonese, investendo direttamente il delicato mondo della cura oncologica. A Cirò Marina, un secondo furto di farmaci salvavita, avvenuto a distanza di poche settimane dal precedente, ha lasciato una ferita profonda nel tessuto sociale e sanitario locale. L’episodio, quantificabile in un danno economico di circa 600.000 euro, si inserisce in un contesto più ampio di crescente vulnerabilità delle strutture sanitarie periferiche, esposte a rischi sempre più sofisticati.L’audacia dei malviventi, che hanno nuovamente preso di mira la farmacia territoriale del poliambulatorio, rivela una preparazione e una conoscenza approfondita delle procedure e delle dinamiche della struttura. A differenza del primo furto, avvenuto ai primi di giugno e stimato in 300.000 euro, questa volta i ladri hanno compiuto un’operazione più sistematica, svuotando completamente i frigoriferi contenenti i farmaci oncologici essenziali per la terapia di numerosi pazienti. La forzatura della porta posteriore, modalità operativa già riscontrata nell’episodio precedente, suggerisce una possibile regia esterna e un’organizzazione criminale specializzata nel targeting di beni di questo tipo, potenzialmente rivendibili sul mercato nero.L’intervento delle telecamere di videosorveglianza, prontamente riattivate dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) dopo il primo furto, si è rivelato cruciale per la raccolta di elementi utili alle indagini. Le immagini, attualmente esaminate con meticolosità dai carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, potrebbero fornire dettagli sull’identità dei responsabili, sulle loro modalità operative e, potenzialmente, sul loro collegamento con altri episodi simili avvenuti in altre aree geografiche. L’analisi forense delle immagini, unitamente all’eventuale ritrovamento di tracce biologiche o impronte rilevate sul luogo del furto, potrebbe accelerare l’identificazione dei colpevoli e portare a un rapido arresto.Le conseguenze di questi furti non si limitano alla perdita economica, ma hanno un impatto diretto e drammatico sulla salute dei pazienti. I ritardi nell’erogazione delle terapie oncologiche, necessari per la sopravvivenza di molte persone, hanno costretto i pazienti a rivolgersi alla farmacia ospedaliera di Crotone, aumentando i tempi di attesa e creando disagi significativi. Questa situazione evidenzia una criticità strutturale: la necessità di rafforzare la sicurezza delle farmacie territoriali, implementando sistemi di allarme più sofisticati, controlli più rigorosi e, possibilmente, una maggiore presenza di personale di vigilanza. Inoltre, si pone il problema di una revisione delle procedure di stoccaggio e distribuzione dei farmaci, valutando la possibilità di centralizzare gli acquisti e limitare le scorte nelle sedi periferiche, al fine di ridurre il rischio di furti e garantire una più efficiente gestione delle risorse sanitarie. La vicenda solleva, infine, interrogativi sulla necessità di una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine, la magistratura e le autorità sanitarie per contrastare efficacemente questo fenomeno criminale e tutelare la salute dei cittadini.
Furti di farmaci oncologici: paura e disagi a Crotone
Pubblicato il
