martedì, 24 Giugno 2025
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Fusione Pescara: Cresce il Dissenso, Si Propone la Città Metropolitana

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L’auspicio di una “Nuova Pescara”, città frutto della fusione amministrativa di Pescara, Montesilvano e Spoltore prevista per il 2027, si scontra con una crescente ondata di dissenso popolare. Questo sentimento, ben lontano dalla logica emotiva e distorta del referendum del 2014, emerge con forza dalle conversazioni quotidiane, testimoniando una maturata consapevolezza dei potenziali rischi che un’operazione di tale portata, così come attualmente concepita, potrebbe comportare per il territorio. Ottavio De Martinis, sindaco di Montesilvano, incarna questa voce, esplicitando come l’attuale progetto rischierebbe di relegare l’area a un ruolo di “periferia dormitorio”, vanificando il potenziale di sviluppo e crescita che la conurbazione rivierasca meriterebbe.L’alternativa proposta da De Martinis si discosta radicalmente dalla fusione forzata, suggerendo invece l’istituzione di una Città Metropolitana. Tale struttura, a differenza della gestione regionale, richiederebbe un intervento diretto del Governo, garantendo una visione strategica più ampia e una capacità di risposta più efficace alle complesse dinamiche socio-economiche che caratterizzano il territorio. La Città Metropolitana, infatti, permetterebbe di gestire in modo integrato infrastrutture, servizi e politiche, promuovendo una crescita equilibrata e sostenibile per tutte le aree coinvolte.Il sindaco sottolinea la necessità di una riflessione più ampia e distaccata dalle scadenze arbitrarie, proponendo un rinvio all’indomani dei mandati amministrativi di Montesilvano e Pescara come possibile soluzione. L’urgenza di una revisione, più che una mera proroga temporanea, è alimentata dalle concrete difficoltà operative riscontrate quotidianamente e dalla crescente incertezza che serpeggia tra i cittadini. La fretta, in questo contesto, rischia di compromettere la qualità del progetto e di generare effetti negativi a lungo termine.L’evolvere del dibattito rivela un progressivo raffreddamento dell’entusiasmo iniziale anche all’interno di Pescara, segno di una maggiore consapevolezza delle complessità insite in un’operazione di tale portata. Le perplessità non riguardano solo Montesilvano e Spoltore, ma si estendono a un ampio fronte di opinione pubblica, che invoca un approccio più ponderato e partecipativo. L’auspicio è che la Regione Abruzzo ascolti queste voci, abbandonando forzature ideologiche e privilegiando il benessere del territorio e dei suoi abitanti. La realizzazione di una “Nuova Pescara” non può prescindere da un dialogo aperto e trasparente, volto a costruire un futuro condiviso e prospero per l’intera conurbazione. Un futuro che sappia valorizzare le specificità di ogni realtà, promuovendo un modello di sviluppo equilibrato e sostenibile, in grado di rispondere alle reali esigenze del territorio.

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