La scelta di un leader politico di dedicare il giorno delle elezioni alla famiglia, sebbene comprensibile a livello umano, solleva un interrogativo più ampio sul senso civico e la responsabilità verso le generazioni future. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in riferimento all’assenza di Matteo Salvini alle urne, ha lanciato un appello a una partecipazione attiva e consapevole, sottolineando che il voto è un atto d’amore verso i propri figli e verso il futuro che si desidera per loro.Il quadro demografico ed economico italiano è segnato da una profonda incertezza. La precarietà lavorativa, dilagante soprattutto tra i giovani, è diventata una condizione strutturale, un veleno che mina la stabilità personale, la capacità di progettazione e la fiducia nel futuro. Contratti a termine, prestazioni frammentate, instabilità retributiva: questa è la realtà che molti giovani si vedono offrire, un futuro sospeso in bilico tra l’illusione di un’opportunità e la paura della disoccupazione.La sicurezza sul lavoro, un tema spesso relegato ai margini del dibattito politico, assume un’urgenza drammatica. Le notizie di giovani vite spezzate, di incidenti mortali in ambienti lavorativi e durante stage, rappresentano una vergogna per il Paese e un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È inaccettabile che i giovani debbano barattare il proprio futuro, e persino la propria vita, in cambio di un’illusoria opportunità lavorativa.La partecipazione al voto, quindi, non è un mero adempimento formale, ma un atto di responsabilità e un investimento nel futuro. Sostenere un candidato sindaco come Alessandro Barattoni a Ravenna, e successivamente partecipare ai referendum dell’8 e 9 giugno esprimendo un voto “sì”, significa abbracciare un progetto di cambiamento, un’idea di Paese in cui la sicurezza, la stabilità e la giustizia sociale siano valori fondamentali. Significa rifiutare la rassegnazione e l’apatia, reclamando un futuro in cui i giovani possano costruire le proprie vite con dignità e speranza, senza il peso costante dell’insicurezza e del rischio. La scelta è chiara: disimpegno o partecipazione attiva alla costruzione di un futuro migliore.
Giovani, voto e futuro: un appello alla responsabilità civica.
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