L’era della globalizzazione unidirezionale, saldamente ancorata all’influenza americana e alla complessa relazione sino-statunitense, è giunta al termine. Richiede una profonda revisione strategica nell’approccio all’internazionalizzazione delle imprese italiane, un passaggio cruciale che Assocamerestero, l’associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, sta portando avanti con la sua 34/ma convention mondiale in corso a Cosenza. L’evento, che vede la partecipazione di delegati provenienti da 63 Paesi e rappresentanti di 86 Camere all’estero, si configura come un momento di riflessione e pianificazione per il futuro del commercio italiano nel panorama geopolitico in rapida evoluzione.La prospettiva ora è quella di diversificare i mercati, riducendo la dipendenza da aree tradizionali e aprendo a nuove opportunità in regioni emergenti. Questo cambiamento non implica un abbandono delle relazioni consolidate, bensì un arricchimento con partnership strategiche in contesti diversi, sfruttando la flessibilità e la capacità di adattamento che caratterizzano il tessuto imprenditoriale italiano.Un elemento fondamentale di questa nuova visione è il rafforzamento dell’integrazione europea. Nonostante i progressi, il mercato unico UE resta un progetto incompiuto, frenando la crescita e limitando il potenziale delle imprese italiane. È necessario superare le barriere normative e infrastrutturali, promuovendo una maggiore coesione economica e un’effettiva libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone.La “globalizzazione 2.0”, come la definisce Assocamerestero, deve essere radicata nelle comunità imprenditoriali, un concetto che pone l’accento sull’importanza della dimensione locale. Questo significa supportare le imprese italiane nella costruzione di visioni di lungo periodo, investendo in competenze interne, promuovendo l’innovazione di prodotto e costruendo alleanze strategiche a livello territoriale. La rete delle Camere italiane all’estero, con la sua presenza capillare in 63 Paesi, si offre come punto di riferimento per questo processo di trasformazione, fornendo strumenti operativi per interpretare in tempo reale le dinamiche dei mercati globali, sempre più complesse e interconnesse.L’intervento del Presidente Assocamerestero, Mario Pozza, in concomitanza con la presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del viceministro Valentino Valentini, sottolinea l’importanza strategica del tema e l’attenzione del Governo italiano verso le imprese che operano all’estero. La collaborazione tra istituzioni e Camere di commercio rappresenta un fattore chiave per il successo di questa nuova fase di internazionalizzazione, orientata a valorizzare il Made in Italy, a promuovere la crescita sostenibile e a rafforzare il ruolo dell’Italia nel contesto globale. In definitiva, si tratta di un cambio di paradigma che impone una visione più ampia, più flessibile e più orientata al futuro, per affrontare le sfide e cogliere le opportunità di un mondo in continua trasformazione.
Globalizzazione 2.0: Italia al bivio tra nuove rotte e Made in Italy
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