L’Atalanta Dea comunica ufficialmente l’accordo per il trasferimento temporaneo di Emmanuel Gyabuaa all’Avellino, un’operazione che si configura come un percorso di crescita per il giovane centrocampista e un’opportunità per la società irpina di arricchire il proprio organico.
Il prestito, valido fino al 30 giugno 2026, è strutturato con meccanismi di diritto di riscatto e controriscatto, offrendo flessibilità a entrambe le parti coinvolte nella trattativa.
Gyabuaa, nato nel 2001, rappresenta una figura di spicco nel tessuto calcistico bergamasco.
La sua leadership è stata riconosciuta con la nomina a capitano della formazione Under 23, che si cimentava nel campionato di Serie C.
Nonostante una presenza isolata in prima squadra, datata 13 dicembre di cinque anni fa in un incontro casalingo contro la Fiorentina, il percorso del giocatore è profondamente intrecciato con la crescita del progetto Atalanta.
La sua avventura nel settore giovanile di Zingonia è iniziata nel 2015, un capitolo nato dalle ceneri del Parma calcio, un’entità sportiva che aveva subito il declino dovuto alla gestione di Tommaso Ghirardi.
L’arrivo a Zingonia ha segnato un punto di svolta per il talento parmense, che ha rapidamente dimostrato le sue qualità.
I successi ottenuti non sono stati pochi: Gyabuaa ha contribuito attivamente alla conquista di prestigiosi titoli nazionali di categoria Primavera e alla vittoria di due Supercoppe, rispettivamente nelle edizioni del 2019 e del 2020.
Questi traguardi testimoniano non solo le sue abilità individuali, ma anche la capacità del sistema Atalanta di valorizzare i giovani talenti e di fornire loro un ambiente stimolante per la crescita.
Questa cessione in prestito all’Avellino si inserisce in una strategia più ampia di sviluppo dei giovani calciatori, permettendo a Gyabuaa di acquisire maggiore esperienza al livello professionistico, confrontandosi con un campionato di Serie B e beneficiando di un minutaggio più consistente.
Il meccanismo del diritto di riscatto e controriscatto lascia aperta la possibilità per l’Atalanta di riprendere il giocatore al termine del periodo di prestito, qualora le sue prestazioni si dimostrino convincenti e in linea con le esigenze della squadra.
L’operazione, quindi, si presenta come una soluzione vantaggiosa per tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo primario di favorire la crescita di un promettente talento italiano.