Sono inquieto per la decisione di istituire una nuova “zona rossa” nell’area di Arcella, un provvedimento impostomi dall’alto e frutto della propaganda del Governo centrale. Questa scelta sembra essere stata influenzata dalle esigenze di alcuni rappresentanti leghisti nel governo di Roma.Mi sento obbligato a sottolineare che la situazione nell’area non è tanto critica come descritta, ma piuttosto l’immagine di una crisi in corso potrebbe avere conseguenze durature. Ritengo quindi che la comunicazione dell’esistenza di un pericolo minaccioso sia stato un passo indietro.Ho espresso con fermezza al Prefetto le mie preoccupazioni, spiegando che la reale esigenza è quella di attuare controlli ordinari e intensivi, anche se si trattava di un piano già in atto. Questi interventi sono stati effettuati in precedenza senza istituire zone d’isolamento.La mia posizione non è influenzata da ragioni politiche o ideologiche, ma solo dal desiderio di proteggere e difendere l’immagine del quartiere. Ritengo che sia necessario continuare a collaborare con le forze dell’ordine per assicurare la sicurezza dei cittadini, senza ricorrere all’applicazione di misure discriminatorie.Spero che possiamo lavorare insieme e raggiungere una soluzione migliore.
I zona rossa: il sindaco contratto con Roma
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