Dopo mesi di attesa e complessi preparativi, l’imponente scafo del *Bayesian*, il superyacht affondato tragicamente nelle acque di Giglio il 19 agosto dello scorso anno, è stato finalmente riportato in superficie. L’operazione, orchestrata dalla società londinese Tmc Marine con la collaborazione di specialisti internazionali, ha visto l’impiego di due potenti chiatte gru, le Hebo Lift 10 e 2, per sollevare l’imbarcazione dalle profondità marine. La complessa manovra, che ha richiesto un’ingegneria di precisione e una logistica impeccabile, ha permesso di estrarre completamente lo scafo dall’acqua, dove rimarrà in posizione elevata fino a domani, in tarda mattinata. A quel punto, l’imbarcazione, sospesa tra cielo e mare, sarà trasportata verso il porto di Termini Imerese, in Sicilia, destinazione provvisoria per le successive operazioni di rimozione e smantellamento.La decisione di mantenere lo scafo in sospensione, anziché immergerlo immediatamente in un cantiere navale, è stata dettata dalla necessità di garantire la massima sicurezza e di consentire al team di recupero di effettuare controlli approfonditi e di completare i preparativi logistici per il trasporto. Questa fase preliminare è cruciale per la valutazione dei danni strutturali, l’identificazione di eventuali contaminanti e la pianificazione della dismissione controllata delle componenti dell’imbarcazione.Parallelamente alle operazioni di sollevamento e trasporto, un team specializzato è impegnato nel monitoraggio costante dell’ambiente marino circostante. La prevenzione dell’inquinamento, elemento centrale di ogni operazione di questo tipo, è garantita attraverso un piano dettagliato che prevede l’utilizzo di barriere anti-petrolio precauzionali e la presenza continua di personale e attrezzature specializzate. La presenza di queste misure di sicurezza, disposte tra le chiatte gru e intorno allo scafo, mira a minimizzare il rischio di fuoriuscite di idrocarburi o altre sostanze potenzialmente dannose per l’ecosistema marino.L’operazione *Bayesian* rappresenta una sfida ingegneristica e logistica senza precedenti, un esempio tangibile di come competenze internazionali e tecnologie avanzate possano essere messe al servizio della tutela ambientale e della sicurezza. La sua corretta esecuzione, con la progressiva dismissione e riciclo del relitto, contribuirà a mitigare l’impatto dell’incidente e a fornire un esempio virtuoso per la gestione di eventi simili in futuro, sottolineando l’importanza di un approccio integrato che coniughi sicurezza, sostenibilità e responsabilità ambientale.
Il *Bayesian* riemerge: complessa operazione al largo di Giglio
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