“Il Bene Comune”, l’atteso lungometraggio di Rocco Papaleo, si accende sotto i riflettori, inaugurando un percorso cinematografico che intreccia paesaggi suggestivi, dinamiche umane complesse e riflessioni profonde sul senso di comunità.
Il film, quinto capitolo della visione autoriale di Papaleo come regista, promette di essere un viaggio emozionante attraverso il cuore del Sud Italia, un’esplorazione che va oltre la semplice narrazione per toccare corde emotive universali.
Al centro della storia, una guida escursionistica, interpretato dallo stesso Papaleo, si trova ad affrontare un’esperienza inaspettata: accompagnare un gruppo di detenute in una gita premio all’interno del Parco Nazionale del Pollino.
Questa cornice apparentemente semplice si rivela il preludio a eventi inattesi, a intrecci impalpabili che metteranno a dura prova i confini tra giustizia, redenzione e responsabilità collettiva.
Papaleo, con la sensibilità e l’ironia che lo contraddistinguono, non si limita a dirigere, ma co-scrive il film con Valter Lupo, confermando il suo impegno per una narrazione autentica e ricca di sfumature.
Un’autenticità rafforzata dalla produzione corale, che vede la collaborazione di Picomedia, Less is More Produzioni e PiperFilm, ognuna portando con sé competenze e prospettive diverse.
La colonna sonora, curata da Michele Braga, e la fotografia di Diego Indraccolo, promettono di catturare l’essenza del territorio, esaltandone la bellezza selvaggia e la forza evocativa.
La scenografia, affidata a Sonia Peng, e i costumi di Sara Fanelli, contribuiranno a creare un’atmosfera suggestiva e immersiva, mentre il montaggio di Mirko Platania darà ritmo e coerenza al racconto.
“Il Bene Comune” si propone come una riflessione sul concetto di responsabilità, non solo individuale ma collettiva, interrogandosi su come le nostre azioni possano influenzare il benessere della comunità.
Il film, girato tra Basilicata e Calabria, intende offrire uno sguardo inedito sul Sud Italia, un territorio ricco di contraddizioni, di bellezza e di storie da raccontare.
Una storia che, attraverso il viaggio di queste donne e del loro accompagnatore, si apre a un pubblico internazionale, grazie alla distribuzione di PiperFilm.
Il progetto ambisce a superare i confini geografici e culturali, per portare sullo schermo un’esperienza cinematografica che risuoni con l’universalità del desiderio di giustizia, di redenzione e di un futuro condiviso.