L’Italia regna sovrana nella scena agroalimentare mondiale, raggiungendo una fetta record di 28 miliardi di euro di esportazioni entro la fine del 2024. Un balzo straordinario del 7,1% rispetto al precedente anno (1,9 miliardi in più), come si evince dal monitoraggio dei distretti agroalimentari curato da Intesa Sanpaolo.Questo dato corrisponde all’andamento complessivo del settore agro-alimentare italiano, nel quale i distretti giocano un ruolo fondamentale, rappresentando il 42,5% dei valori esportati. Sotto la direzione di Intesa Sanpaolo, attraverso la sua divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, l’istituto finanza ha costruito una rete strategica per le aziende del comparto, appoggiando oltre 172 filiere agroalimentari e coinvolgendo ben 8.200 fornitori di rilievo per un totale di oltre 21.500 dipendenti con un giro d’affari che supera i 22 miliardi di euro.Il bilancio esportazioni del settore agro-alimentare italiano nel 2024, prima dell’introduzione dei dazi introdotti dall’amministrazione Trump ad aprile 2025 e successivamente parzialmente sospesi, mette in evidenza come protagonista sia la filiera dell’olio con un balzo esponenziale del +40,9%. Tra le fasi più significative si colloca il distretto dell’olio toscano, che registra un aumento di 419 milioni (+43,5%), con l’esportazione verso gli Stati Uniti in rilievo per la sua quota superiore al 40% delle vendite estere. Il distretto umbro non si segnala da meno con il suo contributo cresciuto a due cifre (+26,5%). Inoltre, anche il settore oleario della pasta barese registra un aumento notevole del +47,6%.In secondo piano ma comunque molto significativo, per quanto riguarda l’incremento esportazioni, si colloca la filiera delle paste e dei dolci con una crescita del 7,8% nel 2024. Tale aumento avviene in un contesto di raffreddamento dei prezzi alla produzione sui mercati internazionali.La figura della direzione Agribusiness svolge un ruolo fondamentale, guidata da Stefano Barrese, grazie al programma sviluppo filiere che supporta le aziende attraverso il coinvolgimento diretto con i fornitori strategici e il supporto alle 172 filiere agroalimentari in questione.