La richiesta di espulsione dei tre cittadini stranieri arrestati per violenza sessuale ai danni di una ventenne nel corso del Concertone del Primo maggio a Roma, ha sollevato nuove preoccupazioni sulla sicurezza delle feste in città. I tre, provenienti da Paesi diversi e tutti con richiesta di soggiorno per studio, sembrano aver trasgredito alle norme dell’asilo in più modi: non solo hanno commesso un atto grave di aggressione, ma hanno anche violato la condizione per cui lo stesso soggiorno è stato loro concesso.Secondo le testimonianze raccolte dalla vittima e dalle forze dell’ordine, l’accaduto fu quasi imprevedibile. La giovane aveva deciso di assistere al Concertone del Primo maggio, un evento che si tiene annualmente in Roma per celebrare il lavoro dei lavoratori ed è generalmente un contesto sereno e pacifico. Tuttavia, nonostante la sua presenza nel luogo pubblico fosse legittima e l’evento avesse una forte connotazione democratica e popolare, i tre cittadini stranieri hanno deciso di approfittare della situazione per compiere un atto grave.La vittima, ancora scossa dall’accaduto, ha raccontato che si trovava in una zona densamente affollata. Le condizioni del luogo erano tali da rendere difficile la protezione dell’ordine pubblico e delle singole persone presenti. La giovane ha affermato di essere stata avvicinata e accerchiata dai tre, in modo che le fu impossibile difendersi se non grazie all’intervento rapido della sua amica.Questa storia è emblematica di un problema molto più vasto nella nostra società: la violenza sessuale. Nonostante ci siano leggi sempre più severe e campagne per sensibilizzare sul tema, i reati di questo tipo continuano a essere commessi e spesso rimangono impuniti.La richiesta di espulsione dei tre cittadini stranieri, una volta accertata la veridicità delle accuse che li riguardano, potrebbe non solo dare una risposta alla vittima e al paese in generale, ma anche contribuire ad aumentare la sensibilizzazione sui temi della sicurezza e della prevenzione.