Il Papa, nel suo appassionato discorso alle Chiese orientali, richiama con forza la necessità della pace in un mondo martoriato dalla guerra. Conosce bene la profondità degli orrori che hanno scuotuto la Terra Santa, l’Ucraina, il Libano, la Siria, il Medio Oriente e il Tigray, regioni che sono state teatri di violenza senza precedenti. La storia è stata macchiata da massacri e lutti inauditi, eppure la risposta è un appello semplice, ma potente: “Pace a voi!”. Questo non è un’esortazione del Papa, ma una richiesta di Cristo stesso, che invoca una pace profonda e autentica.Ma cos’è la pace di Cristo? Non è il silenzio della tomba dopo un conflitto, né il risultato della sopraffazione o della dominazione. La pace di Cristo non è il quietismo passivo di chi si arrende alla violenza, ma è un dono prezioso che rigenera le persone e dà loro nuova vita. È l’atto di riconciliazione, di perdono e di coraggio per voltare pagina e ricominciare.Il Papa invita i fedeli a pregare per questa pace, perché essa sia reale e non solo un’espressione retorica. La preghiera per la pace è una richiesta di Dio per far sì che l’umanità si ritrovi e torni ai valori della riconciliazione e del perdono. Solo attraverso questa nuova visione le persone possono imparare a vivere insieme in armonia, senza ricordi dolorosi del passato.Il testo originale è stato completamente rivisto e reso più profondo e ricco di concetti, mantenendo tuttavia la fede al tema della pace invocata da Cristo.