In un’epoca in cui la tecnologia si sta sempre più diffondendo nella società, sembra esserci il rischio che l’essenza umana venga eclissata dalla pervasività della cibernetica e dell’intelligenza artificiale. È urgente evitare questo pericolo, ricordandoci che la consapevolezza, la capacità di discernimento, il coraggio e i sentimenti come l’altruismo e la creatività non sono qualcosa di acquisibile con semplici upgrade hardware o software, ma costituiscono invece le caratteristiche peculiari dell’esperienza umana. L’innovazione tecnologica può essere vista come una risorsa per migliorare l’esistenza umana, ma non deve mai trasformarsi in un pericolo che mette a repentaglio la vita stessa di chi la utilizza.L’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle scelte operative strategiche e nella gestione dei sistemi militari non può essere accolta senza riflettere attentamente su quali sono le implicazioni etiche della sua applicazione. È fondamentale adottare una strategia che bilanci la potenzialità di innovazione tecnologica con la necessità di tutelare i diritti e le dignità dei cittadini, evitando così che la loro vita venga risolta da semplici algoritmi o decisioni automatizzate.Il presidente Sergio Mattarella ha espresso questa riflessione nella sede del Quirinale, ricevendo il Generale Carmine Masiello e una rappresentanza della Forza Armata. In questo contesto, l’attenzione è focalizzata sul dovere di adeguare le capacità tecnologiche alle esigenze umane, cercando di trarre vantaggio dalla cibernetica senza perdersi nel labirinto del controllo automatico.In sintesi, sembra esserci bisogno di un approccio più meditato e responsabile nella sperimentazione delle tecnologie avanzate. È necessario evitare che l’innovazione diventi una minaccia per la condizione umana e valorizzare l’unicità della creatività, del pensiero critico e dei sentimenti umani, anziché considerarli semplicemente degli anacronismi da archiviare in un futuro sempre più cibernetico.