La situazione politica italiana è diventata sempre più instabile negli ultimi tempi. La notizia dell’impugnazione governativa della legge elettorale del Trentino è solo l’ultimo tassello in una serie di eventi che sembrano condurre il Paese verso una crisi ancora più profonda. E mentre si avvicinano le trattative per la Regione Veneto, non possiamo non notare i segnali preoccupanti emersi negli ultimi giorni.Il presidente della Lega Veneta, Roberto Marcato, ha espresso la sua disapprovazione nei confronti dell’impugnazione governativa, sottolineando come essa sia un ulteriore esempio di centralismo e nazionalismo. “La matrice culturale dei nostri compagni di viaggio è ancora troppo legata alla Roma del passato – ha affermato Marcato -. Non aiuta certo il processo di riforma federalista che vorremmo vedere nel Paese”.Ma c’è qualcosa di più, oltre al semplice centralismo. C’è un senso di sfiducia e di disillusione che si respira nell’aria. La promessa dell’autonomia per il Veneto, fatta a novembre, sembra sempre più lontana. E invece di avvicinarsi ai cittadini con soluzioni concrete, i politici continuano a parlare una lingua che nessuno capisce.L’Italia è un Paese in via di trasformazione, ma questo processo non può essere guidato solo da Roma. È necessario un cambiamento radicale nel modo di fare politica, con un approccio più partecipativo e meno centralista. Solo così potremo superare la crisi che stiamo vivendo e tornare a costruire un futuro migliore per tutti i cittadini italiani.
Il Veneto si solleva contro il centralismo: Marcato chiede riforme federaliste
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