Un velo di fumo denso e acre ha oscurato il pomeriggio a Canosa di Puglia, avvolgendo il cuore storico del borgo nord barese con un sinistro spettacolo di distruzione. Un incendio di vaste proporzioni ha consumato una residenza abbandonata, situata in via Sabina, riducendola a un ammasso di macerie e scheletri di travi contorte. La struttura, caratterizzata da una marcata condizione di degrado e abbandono, si è letteralmente disintegrata sotto la furia delle fiamme, evidenziando una fragilità architettonica acuita dall’incuria protratta nel tempo.L’emergenza ha immediatamente attivato il sistema di soccorso. Tre residenti delle abitazioni circostanti, esposti a concentrazioni significative di fumi tossici, hanno necessitato di assistenza medica e sono stati seguiti dal personale del 118. In via precauzionale, una ventina di persone che dimorano in edifici confinanti sono state temporaneamente evacuate, garantendo la loro sicurezza e minimizzando ulteriori rischi per la salute pubblica.Le cause dell’incendio, ancora in fase di accertamento da parte degli agenti della Polizia di Canosa, appaiono riconducibili a una combinazione di fattori. L’accumulo di materiali combustibili, derivanti dall’abbandono prolungato e dalla mancanza di manutenzione, ha fornito un terreno fertile per la propagazione del rogo. La configurazione planimetrica della palazzina, articolata su due livelli – un piano rialzato e un primo piano – potrebbe aver contribuito alla rapida espansione delle fiamme, alimentate da correnti d’aria e dalla difficoltà di accesso per i primi soccorsi.L’intervento dei vigili del fuoco si è rivelato particolarmente impegnativo. La rete stradale del centro storico, caratterizzata da stretti vicoli e piazze anguste, ha ostacolato la manovra dei mezzi più grandi, tra cui l’autobotte. Questo ha imposto l’utilizzo di attrezzature alternative e un’organizzazione complessa per garantire un approccio efficace e mirato al fuoco. La situazione ha messo in luce le problematiche legate alla viabilità in contesti urbani storici, spesso gravati da limitazioni strutturali e difficoltà logistiche.L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla gestione del patrimonio edilizio in aree storicamente sensibili. L’abbandono di edifici, l’assenza di controlli periodici e la mancanza di interventi di manutenzione rappresentano una minaccia concreta per la sicurezza delle comunità e per la conservazione del patrimonio architettonico. L’incendio di via Sabina è un campanello d’allarme che richiede un’azione tempestiva e coordinata da parte delle istituzioni, al fine di prevenire ulteriori rischi e di promuovere una politica di valorizzazione e riqualificazione del tessuto urbano storico. L’indagine in corso mira a stabilire con certezza le cause dell’incendio e a verificare eventuali responsabilità, con l’obiettivo di garantire che simili tragedie non si ripetano in futuro.
Incendio a Canosa: Residenza distrutta, fumo acre e allarme per la salute.
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