La recente irruzione della Guardia di Finanza negli uffici della Cittadella regionale, a seguito di un’indagine avviata dalla Procura di Catanzaro, solleva interrogativi cruciali sulla gestione amministrativa e finanziaria della Calabria. Pur ribadendo la piena disponibilità a collaborare con le autorità giudiziarie, e pur esprimendo la ferma convinzione dell’assenza di irregolarità, la vicenda pone sotto una luce differente l’impegno verso la trasparenza e l’efficienza che hanno caratterizzato l’amministrazione regionale guidata dal Presidente Roberto Occhiuto.Il controllo sulla legalità e l’utilizzo corretto dei fondi pubblici costituisce un pilastro imprescindibile per il rinnovamento della fiducia dei cittadini e per la ripresa economica e sociale della regione. La sanità, in particolare, un settore di primaria importanza e spesso gravato da criticità strutturali, ha rappresentato una priorità assoluta per l’amministrazione in carica, con l’obiettivo di razionalizzare le risorse, ottimizzare i processi e garantire l’accesso equo ai servizi per tutti i calabresi.Tuttavia, un’indagine in corso, per quanto congetturale, inevitabilmente amplifica le ombre che spesso si proiettano sull’operato delle pubbliche amministrazioni, soprattutto in contesti caratterizzati da una storia complessa di corruzione e malaffare. La mera dichiarazione di trasparenza e legalità, seppur auspicabile, non è sufficiente a dissipare i dubbi e a ristabilire una fiducia piena da parte dell’opinione pubblica.È fondamentale che l’inchiesta proceda nel rispetto dei principi costituzionali, garantendo il diritto alla difesa e assicurando che ogni accusa sia supportata da prove concrete e inconfutabili. Allo stesso tempo, è altrettanto importante che l’amministrazione regionale mostri la massima collaborazione, mettendo a disposizione tutti i documenti e le informazioni necessarie per chiarire i fatti e accertare eventuali responsabilità.La vicenda non deve essere percepita come un attacco indiscriminato all’operato del Presidente Occhiuto e della sua squadra, ma piuttosto come un’occasione per riflettere profondamente sul funzionamento della macchina amministrativa regionale, identificando aree di miglioramento e rafforzando i meccanismi di controllo interno. La Calabria ha bisogno di un’amministrazione efficiente, trasparente e responsabile, capace di operare nell’interesse di tutti i cittadini e di contrastare con fermezza ogni forma di illegalità. La collaborazione con le autorità giudiziarie, l’assunzione di responsabilità e l’impegno per un cambiamento radicale rappresentano l’unica via per riconquistare la fiducia perduta e costruire un futuro migliore per la regione. L’esito dell’indagine sarà determinante per la credibilità dell’azione amministrativa e per la percezione della legalità in Calabria.
Inchiesta in Calabria: ombre sulla Regione, Occhiuto collabora.
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