L’udienza preliminare a Milano sul presunto raggiro all’Inps, riguardante l’accesso indebito a fondi di cassa integrazione durante la pandemia Covid, ha visto un’evoluzione significativa con la scelta di Dimitri Kunz, compagno della senatrice Daniela Santanchè, di affrontare l’interrogatorio in aula.
Questa decisione, a differenza di quella della senatrice che si è riservata per una successiva data ancora da definire, segna una fase cruciale nel processo che coinvolge anche Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, entrambe citate in giudizio.
L’atto processuale assume contorni particolarmente delicati data la posizione di rilievo della senatrice, accusata, insieme ad altri, di truffa aggravata.
L’accusa sostiene che l’ottenimento di oltre 126.
000 euro in fondi pubblici sarebbe stato frutto di un inganno, con tredici dipendenti che avrebbero continuato a lavorare pur percependo la cassa integrazione.
Precedentemente, nella seduta del 20 maggio, era stato interrogato Paolo Giuseppe Concordia, figura chiave in quanto ex collaboratore esterno con responsabilità nella gestione del personale.
La sua testimonianza aveva, almeno in apparenza, tentato di assolvere sia la senatrice che Kunz, delineando un quadro in cui la senatrice avrebbe svolto un ruolo marginale nelle operazioni commerciali, mentre lui stesso avrebbe gestito in autonomia le questioni amministrative e finanziarie.
Nello specifico, Concordia ha riferito che la senatrice si sarebbe occupata prevalentemente delle attività di vendita, escludendo qualsiasi coinvolgimento nella gestione amministrativa e finanziaria.
Il cuore della questione risiede nell’interpretazione della gestione dei fondi di cassa integrazione.
Concordia ha affermato di aver gestito autonomamente questa pratica, senza richiedere autorizzazioni o condivisioni con la direzione, e di non aver mai discusso l’argomento con la senatrice o con Kunz.
La sua testimonianza, sebbene apparentemente a difesa degli imputati, lascia spazio a interrogativi sulla reale dinamica interna alle società Visibilia.
Domani, dopo l’esame di Kunz, i pubblici ministeri Marina Gravina e Luigi Luzi si riserveranno il diritto di ribadire formalmente la richiesta di rinvio a giudizio per Daniela Santanchè e per tutti gli altri soggetti coinvolti.
L’udienza successiva sarà dedicata alla deposizione della senatrice e alle eventuali controdeduzioni delle difese, rappresentate dagli avvocati Salvatore Pino e Nicolò Pelanda per Santanchè, e dagli stessi legali per Kunz, quest’ultimo ex consigliere ed ex amministratore delegato di Visibilia Editore.
L’andamento del processo si preannuncia complesso, con implicazioni significative per la figura politica della senatrice e per la reputazione delle società Visibilia.
