La Cisl, attraverso la sua segretaria generale Daniela Fumarola, ha espresso chiaramente la sua posizione sulle riforme del lavoro proposte dai referendum in corso. La associazione sindacale non si è lasciata trascinare dalle passioni tifosofobe e ha valutato criticamente i contenuti dei referendum, individuando in essi un passo indietro nella storia.Secondo Fumarola, la contrattazione e il confronto sono le sole strade efficaci per affrontare le sfide del mondo del lavoro. I referendum, al contrario, non offrono soluzioni concrete ma piuttosto rischiano di peggiorare la situazione attuale.La riduzione delle indennità per i licenziamenti da 36 a 24 mesi è stata particolarmente criticata da Fumarola. Questa misura, secondo lei, non è accettabile e minaccia il futuro dei lavoratori italiani.La Cisl ha deciso di non appoggiare né i sì né i no ai referendum, ma si è astenuta dal promuovere l’astensionismo. L’obiettivo dell’associazione sindacale è quello di sottolineare la necessità di soluzioni condivise e responsabili per risolvere le questioni legate al lavoro.I problemi del mondo del lavoro, come spesso accade, sono vittime di scorciatoie ideologiche che rischiano di aggravarli. La Cisl invita tutti a riflettere sulla serietà delle scelte da compiere in questo momento e a perseguire un percorso che tenga conto dell’interesse generale.Fumarola ha ribadito con forza l’impegno della Cisl nella ricerca di soluzioni concrete e responsabili, lasciando cadere le opinioni personali. L’obiettivo è quello di costruire un futuro migliore per i lavoratori italiani, sfruttando al meglio l’autonomia degli enti territoriali.La scelta della Cisl di non appoggiare né i referendum né l’astensionismo è una decisione chiara e netta. Il suo impegno nel sostegno a soluzioni concrete per le questioni legate al lavoro non lascia dubbi sulla sua posizione.
La Cisl: I referendum non offrono soluzioni, rischiano di aggravare la situazione
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