Nell’attuale contesto energetico, è cruciale riconoscere l’impegno profuso dalle imprese per trovare una soluzione equilibrata tra le esigenze dei produttori di energia e quelle dei consumatori. Non possiamo permettere che le aziende più grandi finiscano per essere sopraffatte dal costo dell’energia, altrimenti non avremmo più alcuna forza produttiva in grado di alimentare la produzione energetica.La collaborazione con il governo è stata intensa, come confermato da Orsini. Le imprese sono convinte che l’attuale carenza finanziaria possa essere superata solo attraverso un piano industriale mirato e adeguatamente sostanziato. Sostenere gli investimenti energetici e ridurre i costi dell’energia rappresentano le due vie più promettenti per uscire dalla crisi attuale.In particolare, in ambito energetico si rende necessario intraprendere alcune azioni decisive. Tra queste figura la richiesta al governo di dissociare il costo dell’energia del gas da quelle fonti rinnovabili che raggiungono la fine della loro vita utile. Ciò consentirebbe un prezzo più sostenibile.Inoltre, è fondamentale disaccoppiare una quota di idroelettrico e renderlo disponibile a prezzi calmierati per le imprese. Questa misura potrebbe aiutare a ridurre gli oneri energetici delle aziende, favorendo così la crescita economica.Infine, il disaccoppiamento del costo dell’energia da GSE mediante contratti a lungo termine è un’altra azione che potrebbe essere intrapresa. Questo strategico passaggio consentirebbe di ridurre i costi energetici fino a 65 euro al MWh, una cifra considerevolmente più bassa rispetto ai 99 euro del mese scorso, il che rappresenterebbe un importante sostegno per le imprese in difficoltà.