La vita di un uomo è stata sconvolta dalla pressione ossessiva della sua ex compagna, che ha causato una situazione d’ansia cronica e la necessità di modificare profondamente le sue abitudini quotidiane. L’uomo, descritto come un soggetto fragile, ha dovuto rinunciare anche alle passeggiate nel centro storico della sua città per evitare l’incontro con l’ex, che si è convinta a insistere e coinvolgere addirittura il suo nucleo familiare. I carabinieri di Orvieto hanno denunciato la situazione e l’hanno documentata nel dettaglio.L’uomo ha subito un danno psicologico importante, che è emerso chiaramente dalle indagini. La sua ex compagna non si accontenta di ignorare il divieto di avvicinamento stabilito dal giudice, ma continua a trasgredirlo con una insistenza che ha raggiunto livelli inaccettabili. Ha evaso le misure imposte e ha continuato a spaventare l’uomo, che è stato costretto a rivolgersi ai carabinieri per tutelare la sua incolumità.La situazione si è fatta sempre più critica fino ad arrivare alla consegna di un ordine di custodia cautelare in carcere. L’ex compagna è stata condotta nel carcere femminile di Perugia e deve scontare una pena per reiterate violazioni della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’uomo, che viene considerato vittima di atti persecutori. La sua fragilità è divenuta oggetto di attenzione dell’Arma e dei giudici per garantire l’equilibrio psicologico del soggetto fragile che non deve più subire violenze o maltrattamenti.La vicenda mette in evidenza come la legge debba proteggere le persone da eventuali minacce, persino quelle di carattere familiare. In questo caso l’Arma ha svolto un ruolo cruciale nel tutelare l’uomo dal comportamento violento della sua ex compagna, che è stata fermata e condannata per la sua insistenza.