La maxi-udienza milanese contro l’impero mafioso Lombardo prosegue a ritmo accelerato, con un elenco sempre più lungo di imputati che hanno scelto il rito abbreviato per rispondere alle accuse. Tra questi c’è anche Giuseppe Fidanzati, figlio del noto boss Gaetano Fidanzati, e i tre fratelli Pace, Bernardo, Domenico e Michele, che sono stati accusati di essere coinvolti nel presunto sistema mafioso lombardo.Secondo le indagini, il sistema sarebbe stato composto da esponenti di Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra che avrebbero operato tra Milano e Varese per fare affari illeciti. I capi dell’impero mafioso lombardo sarebbero stati costituiti dai Parrino, in particolare Paolo Aurelio Errante Parrino, un parente di Matteo Messina Denaro, uno dei più pericolosi boss della mafia.Tuttavia, non tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato. Alcuni, come Parrino, hanno optato per l’udienza preliminare ordinaria, probabilmente per sfruttare le difese strategiche che possono essere presentate in quel contesto.L’accusa di associazione mafiosa, infatti, era stata inizialmente bocciata dal gip, ma poi confermata dal Riesame e dalla Cassazione. L’udienza è attualmente fissata per due giorni a settimana fino a fine luglio, con una decisione finale che dovrebbe essere pronunciata entro la fine dell’anno o al massimo agli inizi del 2026.Tra i partecipanti all’udienza ci sono anche il procuratore Marcello Viola e i pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, accompagnati da una scorta rafforzata a causa di minacce ricevute. Le parti civili, tra cui il Comune di Milano, la Regione Lombardia, Libera e Wikimafia, dovranno ancora essere costituite formalmente.In sintesi, la maxi-udienza milanese si sta dimostrando un processo “monstre” che richiede un’attenzione senza precedenti dalle parti coinvolte. La conclusione di questo caso potrebbe avere importanti conseguenze sulla lotta alla mafia in Italia e contribuire a riportare finalmente la giustizia sulle terre della mafia.