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martedì, 6 Maggio 2025
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La Nave delle ombre tra isole e sfumature

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03 maggio 2025 – 17:46

L’isola delle idealisti, romanzo di Giorgio Scerbanenco, affascinava la mia sensibilità ferrarese per le sue sfumature metafisiche, il tempo sospeso e le nebbie che velavano la realtà. Pensavo potesse essere il contesto perfetto per raccontare una storia noir con quel tocco rosa tipico di Scerbanenco negli anni Quaranta e Cinquanta, dove l’introspezione dei personaggi assume un ruolo centrale.Elisabetta Sgarbi, parlando ad ANSA, sottolineava la sua curiosità per questo testo e per il primo Scerbanenco, meno noto ma più ricco di sfumature. Era interessante riproporre un autore che aveva già espresso se stesso in altre opere, ma qui offriva una visione diversa della società italiana degli anni Sessanta.Mettere in scena questo Scerbanenco era stato per la regista-editrice un’esperienza affascinante e difficile. Le piacevano le dinamiche di potere che si creavano tra i due mondi: quello dei borghesi idealisti e quello dei ladri, rappresentati da Beatrice Navi e Guido Cenere.La storia inizia con l’arrivo della coppia di ladri sulla Isola delle ginestre, dove vivono i Reffi, una famiglia con un passato ricco di opere d’arte. In questo contesto, i due giovani, apparentemente raffinati, si fanno ingaggiare per eseguire un furto nella villa dei Reffi.Tuttavia, quando vengono scoperti, Celestino propone loro un patto: se non li denunceranno alla polizia, potranno restare a vivere con la famiglia e cambiare vita. Il piano dei padroni di casa è quello di educarli e farli uscire dal loro mondo criminale.Il dialogo tra i due mondi innesca un cambiamento significativo sia per i ladri che per i Reffi. Celestino, il vero artefice del patto scellerato, si rivela l’unico vero interessato a questi sconosciuti.Per Tommaso Ragno, interprete di Celestino, questo testo era un punto di partenza innovativo, essendo scritto in italiano e non nel solito inglese. La difficoltà della lingua letteraria rendeva il lavoro più sfidante ma ricco di soddisfazioni.Tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco pubblicato da La Nave di Teseo nel 2018, la pellicola è stata scritta dalla stessa Elisabetta Sgarbi insieme a Eugenio Lio e prodotta da Bibi Film e Betty Wrong con Rai Cinema.La frase cult del film, detta da Celestino ai due fuorilegge, sintetizza perfettamente l’incontro di due mondi: “Non ho mai ospitato ladri braccati dalla polizia”.

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