La revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) si configura come un’opera in continua evoluzione, dove nessun cantiere resta fermo, nessuna tratta è costretta a fermarsi, e tutti gli interventi proseguono senza soluzione di continuità. Lo ha evidenziato il Ministro degli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, in un’occasione in cui si è rivolto alla Camera per fornire ulteriori chiarimenti sulla revisione del piano. Le modifiche apportate al Pnrr non sono affatto anomale o eccezionali: anzi, queste trasformazioni sono direttamente prefigurate e contemplate all’interno dei requisiti previsti dal regolamento.La revisione del governo ha lo scopo specifico di effettuare una ripartizione diversificata delle risorse entro il medesimo piano per sopperire alle situazioni non risolvibili entro la data limite prefissata nel giugno 2026. Secondo quanto espresso da Tommaso Foti, le ragioni alla base di questa revisione sono dovute a eventi successivi e imprevisti che hanno causato una serie di problemi insormontabili e non affrontabili, e non certo per inerzia o incapacità del governo.