La riforma dell’istruzione superiore sta per essere approvata definitivamente dal Consiglio dei ministri, dopo che la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha confermato di aver mantenuto le promesse e di avere in mente una serie di misure innovative per il settore.Una delle novità più importanti è l’introduzione di un curriculum completamente nuovo per i corsi di laurea in Medicina, che partiranno da settembre con un approccio interdisciplinare che combinerà le materie tradizionali della chimica fisica e biologia con altre discipline come la neuroscienza e l’epigenetica.Il primo semestre sarà dedicato a tre delle materie più fondamentali: la chimica fisica, la biologia e il linguaggio. Gli studenti avranno l’opportunità di approfondire questi argomenti in modo significativo, grazie anche alla partecipazione di professionisti del settore che condivideranno le loro esperienze e le loro competenze.Tuttavia, è importante sottolineare che non ci sarà un’uniformità di didattica a distanza, come spesso accade nelle università. Al contrario, il nuovo percorso prevede una combinazione di presenza in aula con eventuali collegamenti a distanza quando necessario. Ogni ateneo potrà decidere autonomamente le modalità della didattica, anche se il presupposto sarà comunque quello di avere gli studenti presenti in classe.La ministra Bernini ha ribadito che la priorità è sempre stata quella di offrire agli studenti una formazione di alta qualità e personalizzata. La riforma non solo mira a introdurre nuove materie e approcci, ma anche a migliorare l’accesso all’istruzione superiore e a creare un ambiente accogliente e stimolante per gli studenti.Inoltre, il nuovo decreto legislativo sulla riforma prevede una serie di misure per favorire la mobilità internazionale degli studenti e dei ricercatori. Gli atenei potranno firmare accordi di cooperazione con università straniere, consentendo agli studenti di trascorrere periodi di studio all’estero e aumentando le opportunità di carriera professionale.La ministra Bernini ha affermato che la riforma è solo l’inizio di un processo più ampio per migliorare l’istruzione superiore in Italia. La priorità sarà sempre quella di mettere gli studenti al centro dell’università e di offrire loro le migliori opportunità per crescere e svilupparsi.