sabato, 24 Maggio 2025
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La rivelazione sulla strage di Fausto e Iaio: Massimo Carminati e i complici di un passato oscurò.

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L’ex Nar Massimo Carminati e i suoi complici: un quadro di delinquenza e corruzioneLa notizia dell’apertura del fascicolo sull’omicidio di Fausto e Iaio, due giovani uccisi nel 1978 vicino al centro sociale Leoncavallo a Milano, risveglia i ricordi di un passato oscuro che sembrava sepolto. I tre indagati – Massimo Carminati, Claudio Bracci e Mario Corsi – sono personaggi controversi legati alla storia dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari), una delle più estreme frange della destra radicale italiana degli anni ’70.Massimo Carminati, 66 anni, è un uomo con un curriculum criminale impressionante. Conosciuto anche come “il quarto re di Roma” e “il cecato” per via dell’occhio perso in seguito a una sparatoria con la Digos, ha una lunga storia di violenza e criminalità alle spalle. Sospettato di essere uno dei sicari di Mino Pecorelli, il famoso giornalista e editore, è stato anche indagato per il furto al caveau della Banca di Roma nel 1999. Gli indizi suggeriscono che l’obiettivo fosse ricattare i magistrati, e non solo.Il legame con la Banda della Magliana, una delle organizzazioni malavitose più pericolose degli anni ’80, è un’altra pista importante nella storia di Carminati. Giusva Fioravanti, accusato di avere legami con la Banda, era suo amico e compagno di scuola. L’inchiesta sul calcioscomesse del 2012 ha coinvolto anche Carminati, mettendo ulteriormente in luce i suoi rapporti con il mondo della malavita.Il passato di Carminati è costellato di accuse per omicidi e presunti depistaggi. I pentiti lo hanno accusato di essere coinvoltamente nelle stragi più gravi degli anni ’70, tra cui la strage di Bologna. La sua abilità nel farla franca nei processi è leggendaria: è stato arrestato solo nel 2014, per l’inchiesta sul “Mondo di mezzo”, e ha subito una condanna a 10 anni.Claudio Bracci, 67 anni, è un personaggio affine a Carminati, ma con una storia diversa. È considerato l’intermediario tra i Nar e la malavita romana legata alla Banda della Magliana. Condannato per rapina, banda armata e associazione sovversiva, è stato coinvolto in un’inchiesta sull’usura e sul traffico di droga.Mario Corsi, 66 anni, l’ex militante dei Nar e conduttore radiofonico, sembra essere il meno impegnato nel mondo della malavita. Tuttavia, i suoi legami con la Curva Sud della Roma lo hanno messo al centro di numerose polemiche. Il Premio Sette Colli del 2012 non è servito a cancellare le accuse nei suoi confronti.La storia di questi tre personaggi getta una luce interessante sul passato oscurò dell’Italia. La loro esperienza nel mondo della destra radicale, combinata con la loro abilità nella manipolazione e corruzione, fa di loro un caso importante per comprendere le dinamiche della malavita italiana degli anni ’70.La questione che si pone è se l’apertura del fascicolo sull’omicidio di Fausto e Iaio porterà finalmente alla luce i segreti nascosti dalla storia. Saranno in grado le autorità italiane di far luce su tanti crimini dimenticati? Solo il tempo lo dirà.

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