Il calabrese Salvatore Cristiano Misasi ha deciso di scalare un nuovo vertice in sella alla sua handbike elettrica. Da nord a sud, attraverso la splendida regione della Calabria, una terra d’infanzia dove la storia sembra non aver lasciato alcuna ferita aperta. L’intraprendente calabrese percorrerà 545 chilometri di straordinaria bellezza, un vero e proprio cammino della speranza che diventa anche un viaggio alla scoperta delle proprie risorse interne.”Voglio far credere alle persone con disabilità che la vita non si arresta mai”, dice il giovane in un’intervista rilasciata a fine maggio. È stato infatti lui stesso a ispirare il nome dell’impresa, “Il Brigante in Handbike”, che riprende l’immagine storica e culturale della regione di briganti e lupi. Ogni tappa, infatti, è stata pensata come un modo per ridurre il più possibile le barriere architettoniche in cui le persone con disabilità incontrano ancora oggi ostacoli.La tappa finale sarà a Reggio Calabria, città simbolo di resa e sconfitta. Ecco perché Misasi ha deciso di dare un senso profondo al percorso, ovvero trasformare i luoghi del passato in punti di partenza per nuove esperienze che non si fermano mai, anzi.Il viaggio è organizzato da Fondazione Bullone con il sostegno di Barilla. La società milanese ha confermato il suo impegno nei confronti dell’inclusione sociale e valorizzazione delle diversità al fianco della non-profit. L’obiettivo è quello di creare consapevolezza sulla necessità per l’uomo di trovare la sua via d’uscita anche in mezzo alle difficoltà più grandi.”Abbattere ogni ostacolo è un messaggio forte che si vuol trasmettere attraverso questo viaggio”, hanno detto gli organizzatori. Perché non sempre dobbiamo pensare a ciò che manca, ma a quello di cui disponiamo.