06 maggio 2025 – 11:04
La regione autonoma della Valle d’Aosta si distingue nettamente rispetto al resto dell’Italia nella gestione dei dati sanitari, grazie a un consenso straordinario espresso dai cittadini: il 69% di essi ha infatti acconsentito alla consultazione del proprio Fascicolo sanitario elettronico (FSE), contro una media nazionale del 42%. Lo rileva uno studio della Fondazione Gimbe, relativo alla Missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che si fonda sui dati forniti dal Ministero della salute al 30 novembre scorso.La valle d’Aosta si è anche particolarmente impegnata nella realizzazione dei servizi di assistenza domiciliare integrata. Sono infatti otto i distretti regionali in cui sono stati dichiarati attivi tutti e 8 i servizi offerti, come riportato dagli ultimi dati disponibili dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) al 20 dicembre scorso. In campo invece delle strutture comunitarie, l’obiettivo è quello di realizzare quattro Case della Comunità, ma i dati raccolti dall’Agenas al medesimo data limite attestano che nessuna di esse dispone ancora di servizi attivi.Tra le opere più significative previste all’interno del Pnrr per la Valle d’Aosta, figurano inoltre due Ospedali di Comunità. Tuttavia i dati disponibili al 20 dicembre scorso attestano che nessuno di essi dispone ancora di servizi attivi.Infine, un altro aspetto interessante è rappresentato dalla consultazione dei documenti nel Fascicolo sanitario elettronico regionale: vi sono presenti le tre quarti (69%) delle 16 tipologie previste dal Decreto ministeriale del 7 settembre scorso.