03 maggio 2025 – 17:10
Il mercato turístico della Valle d’Aosta sembra aver tratto un respiro di sollievo dai dati relativi al periodo invernale che hanno messo a confronto i mesi di dicembre 2024 e marzo 2025 con gli stessi del 2023. Secondo il rapporto dell’assessorato al Turismo, la regione ha registrato un aumento complessivo delle presenze del 4,89%, risultato non scontato se si pensa che questo è stato il terzo inverno con numeri alti consecutivi e che il mercato estero sta riacquistando il suo ruolo guida nella crescita turistica locale. Una tendenza questa particolarmente positiva, anche se bisogna sottolineare la presenza di alcune ombre che meritano una più dettagliata analisi.La quota degli italiani in visita alla Valle d’Aosta ha subito un lieve calo del 0,62%, cifra che potrebbe essere legata a fattori diversi tra loro, ma è necessario non trascurare l’importanza della popolazione interna. D’altra parte, la quota di stranieri in aumento registra un +10,39%, dato impressionante che riflette un mercato globale più solido e interessato alla nostra regione.Se ci si sofferma sui dati dei singoli comprensori valdostani, emerge una situazione eterogenea. Il Val d’Ayas-Champoluc presenta una flessione negativa: -5,89% per gli italiani, -9,10% per i turisti stranieri, segno che l’area si sta sforzando di recuperare dopo un inverno difficile e influenzata dalle condizioni climatiche avverse. Il comprensorio della Valle del Lys-Gressoney presenta anch’esso una tendenza discendente: -7,51% per gli italiani e +2,32% per i turisti stranieri.La zona del Monte Rosa, a sua volta, ha subito un impatto pesante dalla mancata presenza di visitatori durante il ponte a Sant’Ambrogio, causa del cattivo tempo. Questo evento è particolarmente rilevante in quanto quel singolo weekend vale l’5% dell’intera stagione e rappresenta un capitale importante per la zona, evidenziando anche come la mancanza di una strategia adeguata per affrontare le condizioni climatiche avverse possa avere ripercussioni immediate sulle attività turistiche della zona.