La7 si proietta verso il futuro con una strategia consolidata e una visione ambiziosa, forte di un anno eccezionale che ha visto la rete superare il milione e duecento mila spettatori medi, segnando un incremento del nove percento rispetto alla stagione precedente. Questa crescita, a detta del presidente Urbano Cairo, giustificherebbe un riconoscimento diretto, forse una quota del canone televisivo, a testimonianza del valore informativo e di approfondimento offerto al pubblico.La rete si distingue per la sua indipendenza e pluralismo, un pilastro imprescindibile che l’ha accompagnata attraverso i governi Letta, Renzi, Gentiloni, Conte (in entrambe le sue iterazioni), Draghi e Meloni. “Siamo una rete libera, indipendente, con giornalisti di grande qualità,” sottolinea Cairo, un principio condiviso dal direttore Andrea Salerno, che celebra la crescita della raccolta pubblicitaria, prevista in aumento di circa il cinque percento nel primo semestre del 2025. La rete, comprendendo la sua offerta televisiva e digitale (escluso CTV), raggiunge quotidianamente dieci milioni di spettatori, ventiquattro milioni su base settimanale e ben trentasette milioni mensilmente, un dato che testimonia la sua rilevanza nel panorama mediatico nazionale.Al centro di questa solida architettura informativa rimane Enrico Mentana, figura chiave e volto inconfondibile del TgLa7 e dell’edizione delle 20:00, nonché garante delle celebri “maratone”. La sua leadership è cruciale e Cairo si dimostra determinato a mantenerla, immaginando persino uno show personalizzato, un omaggio al format innovativo di David Letterman. Mentana ha recentemente celebrato i quindici anni al TgLa7, negando ogni intenzione di lasciare la rete e lasciando aperta la porta a un futuro rinnovato. Cairo, con un pizzico di ironia, sottolinea la sua unicità e talento, definendolo capace di “dire ciò che vuole”.Accanto a Mentana, Lilli Gruber continua a guidare “Otto e Mezzo”, mentre il prime time si arricchisce di un cartellone variegato, con Corrado Augias (“La Torre di Babele”), Giovanni Floris (“diMartedì”), Aldo Cazzullo (“Una Giornata Particolare”), Corrado Formigli (“Piazzapulita”), Diego Bianchi (“Propaganda Live”) e Massimo Gramellini (“In altre Parole”). Il daytime conferma le sue produzioni di successo, da “Omnibus” con Gaia Tortora e Alessandra Sardoni a “Coffee Break” di Andrea Pancani, passando per “L’Aria che Tira” di David Parenzo e “Tagadà” di Tiziana Panella, che continua a dominare il pomeriggio televisivo.La nuova stagione introduce anche figure di spicco: il procuratore Nicola Gratteri con le sue “Lezioni di Mafie”, in quattro puntate speciali, e lo scrittore Roberto Saviano, in sei puntate, che esplorerà il mondo della mafia attraverso le storie di boss e vittime, mantenendo una “giusta distanza” per evitare semplificazioni o collegamenti impropri – un omaggio al celebre film di Carlo Mazzacurati. Ezio Mauro torna con approfondimenti biografici su Putin e Papa Francesco, mentre l’attore Fabrizio Gifuni, con la collaborazione di Gherardo Colombo, analizzerà la storia della loggia massonica P2 in una serata dedicata. Entra a far parte del team di “Omnibus” Gerardo Greco.La rete rinuncia a format di intrattenimento più leggeri, come il game show “Famiglie d’Italia” con Flavio Insinna, e rinvia l’avvio di un programma sportivo a causa dei costi elevati dei diritti. Il mondo della musica, tuttavia, potrebbe rappresentare un futuro terreno di esplorazione e sviluppo. “È una cosa che va assolutamente approfondita,” conclude Cairo, aprendo a nuove possibilità per il futuro della programmazione.